Corriere 19.5.18
Hans Zollner, gesuita tedesco
«Fatto storico così vogliono andare alla radice»
G. G. V.
«È
una cosa storica…». Padre Hans Zollner, gesuita tedesco, fa parte della
Commissione vaticana contro la pedofilia ed è presidente del Centro di
protezione dei minori della Gregoriana.
Perché storica, padre?
«Nella
storia della Chiesa non era mai successo che un’intera conferenza
episcopale rimettesse il proprio incarico nelle mani del Santo Padre.
Non si tratta solo di una o più persone, ma di un’intera Chiesa locale
che accetta la sfida per andare al fondo della questione».
Che cosa accadrà, ora?
«La
cosa notevole è ciò che il Papa ha scritto ai vescovi: non basta
rimuovere qualcuno, si tratta di andare a scoprire le radici».
Dice che il problema è «il sistema», denuncia elitismo e clericalismo...
«Coglie il legame logico che c’è tra questo tipo di mentalità e una “cultura” di copertura, di omertà, di autoprotezione».
E come si fa a cambiare?
«Si
rimette tutto in discussione. Bisogna avere le persone adatte a guidare
un sistema più evangelico e trasparente. Non si tratta solo di seguire
le indicazioni della Santa Sede. Bisogna avere senso di responsabilità e
giustizia nei confronti di tutta la società».
In concreto?
«Educazione,
educazione, educazione. Conoscere la gravità dei crimini. Migliorare le
condizioni di sicurezza dei bambini, allargare la rete di prevenzione e
protezione. Porre sempre al primo posto le persone più vulnerabili. E
quindi, anzitutto, ascoltare le vittime. Come ha fatto il Papa mandando
monsignor Scicluna in Cile: è stato le sue orecchie, ha ascoltato 64
persone. E questo cambia le cose, l’atteggiamento».
C’è un problema di selezione nei seminari?
«Anche,
ma non è il primo. Gli studi hanno dimostrato che i sacerdoti pedofili
commettono i primi abusi, in media, a 39 anni. Gli altri pedofili, dagli
insegnanti ai padri di famiglia, cominciano in media a 25».
E quindi?
«Una
parte importante del problema è accompagnare i sacerdoti. I vescovi
devono stare attenti allo stile di vita dei preti, non lasciarli soli».
Francesco ha ammesso di aver sbagliato…
«È
l’atteggiamento di un uomo sincero e umile. Chi tra i leader politici
chiederebbe scusa con tanta franchezza? Indica la sua volontà di andare a
fondo, perché si è reso conto di essere stato ingannato dalle
informazioni che ha ricevuto».