il maniifesto 18.5.18
Porti chiusi alle navi che fanno i salvataggi
di C. L.
Una
riforma del regolamento di Dublino che preveda la distribuzione
obbligatoria dei richiedenti asilo tra gli Stati membri della Ue è una
dei pochi punti condivisi fin da subito con il M5S. Per il resto il
capitolo del programma che riguarda l’immigrazione si basa tutto sulle
proposte della Lega che puntano a fermare senza troppi complimenti gli
sbarchi e aumentare i rimpatri dei migranti irregolari e sulle quali i
grillini , consenzienti o meno, si sono allineati.
Il punto più
pericoloso si trova forse alla nona riga, dove si sottolinea la
necessità di arrivare a una «verifica» delle missioni europee nel
Mediterraneo, che grillini e leghisti giudicano penalizzanti per «le
clausole che prevedono l’approdo» nei porti italiani delle navi che
hanno tratto in salvo dei migranti. In realtà le clausole di cui si
parla di fatto non esistono più da mesi, cancellate dall’Agenzia europea
Frontex con l’avvio della missione Themis che esclude un simile
automatismo, sostituito con l’ordine alle navi di dirigersi verso «il
porto sicuro più vicino».
Questo significa che, senza ricorrere al
più volte sbandierato blocco navale (impossibile da attuare e che
provocherebbe l’accusa all’Italia da parte di Bruxelles di mettere in
atto dei respingimenti vietati dal diritto internazionale) a chi domani
siederà al Viminale potrebbe essere sufficiente non autorizzare alle
navi cariche di migranti l’ingresso in un nostro porto per evitare nuovi
sbarchi. Come in parte è successo nelle scorse settimane con la navi
delle Ong Open Arms e Sos Mediterranée, salvo una successiva retromarcia
da parte del ministero degli Interni.
Altro punto di pura
propaganda riguarda il rimpatrio forzato di «circa 500 mila» migranti
irregolari tante volte promesso dalla Lega. Difficile che venga messo in
pratica, visto che farlo richiederebbe due miliardi di euro e almeno
una trentina di anni. Più realistica la realizzazione di centri di
identificazione ed espulsione in ogni Regione dove rinchiudere i
migranti fino a 18 mesi, invece degli attuali tre.