Il Fatto 25.10.18
Istruzione, oltre 160 milioni di tagli a scuole e formazione
Spending
review - La riduzione di spesa programmata per i prossimi tre anni
colpisce insegnamento e istituti. Invariato il bonus docenti
Istruzione, oltre 160 milioni di tagli a scuole e formazione
di Virginia Della Sala
Trentasei
milioni in meno per il 2018, altri 36 nel 2019, poco più di 35 nel
2020. E ancora: 18 milioni in meno per il 2018, 19 in meno per il 2019 e
17,2 milioni in meno per il 2020: l’eredità della spending review
lasciata dal ministero dell’Istruzione passa per i tagli al fondo di
funzionamento delle scuole e per quello di miglioramento dell’offerta
formativa. Il dettaglio della riduzione è contenuto nei decreti
interministeriali che perfezionano gli accordi di monitoraggio per la
revisione della spesa nei ministeri, sulla scia di quanto deciso nella
legge di stabilità.
“Rispetto alle annualità. 2015-2016 e 2017, il
cui andamento di spesa (impegnato) è stato crescente anche per effetto
dei finanziamenti derivanti dalla legge 107/2015 – si legge – si dovrà
procedere a una riduzione significativa di interventi specifici a favore
delle istituzioni scolastiche”. E quindi l’elenco: 35.895.240 euro in
meno per il 2018 (8,9 milioni per ogni grado, dalla prescolastica alla
secondaria di secondo grado); 36 milioni tondi in meno per il 2019 (9
milioni per ogni grado); 35.350.000 in meno nel 2020 (ancora la media di
8,9 milioni per ogni grado). “La riduzione – si legge – comporterà la
non attuazione di alcuni interventi specifici a favore delle istituzioni
scolastiche”.
“Così – spiega il segretario generale della Uil
Scuola, Pino Turi – il Miur dopo aver annunciato che il fondo per il
funzionamento era stato appena rifinanziato, interviene proprio nei
settori più delicati del sistema nazionale di istruzione: insegnanti e
funzionamento delle scuole”. Tra i tagli, infatti, finiscono anche altri
18 milioni del ‘merito’. L’ultimo contratto nazionale aveva previsto
l’istituzione di un “Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa”
nel quale confluiscono il fondo dell’istituzione scolastica, le risorse
destinate ai compensi per le ore eccedenti, agli incarichi specifici,
alle funzioni strumentali, ai progetti nelle aree a rischio e alla
valorizzazione del merito del personale docente. “Si prevede – si legge
nel decreto – di ridurre il fondo per l’anno 2018 di 18.770.000 euro,
per l’anno 2019 di euro 18.322.000, per l’anno 2020 di euro 17.200.000.
L’individuazione degli istituti contrattuali che saranno affetti da tale
riduzione avverrà in sede di contrattazione collettiva nazionale di
lavoro”.
Il fondo per il merito, nel 2016 e nel 2017, era di 200
milioni. “Quando la coperta si fa corta – aggiunge Turi – le scelte si
ripetono: si interviene direttamente sulle risorse delle scuole e le
retribuzioni stesse del personale. Fuori dalle maglie del contratto, e
del confronto, assistiamo invece ad atti unilaterali del Miur che
procede, senza farsi scrupoli, con il prelievo sulle altre voci, per
mettere a posto i conti. Un modo di procedere che ci vede totalmente
contrari”.
Limature non indifferenti anche su altri fronti:
860mila euro circa in meno entro il 2020 per i progetti educativi su
materie specifiche (si dovrà scegliere tra i progetti contro la
dispersione scolastica, per la sicurezza stradale e per l’erogazione di
strumenti e servizi didattici agli studenti ricoverati), oltre 5 milioni
nel triennio per la formazione del personale docente e dirigente grazie
a nuovi programmi che prevedono l’uso delle piattaforme informatiche.
Il totale fa oltre 160 milioni di euro.
Invariato, invece, il
bonus docenti da 500 euro introdotto con la Buona Scuola destinato alla
formazione e all’acquisto di materiale per tutti gli insegnanti di
ruolo. Il personale di ruolo che ne beneficia è di circa 752mila unità.
Alla carta docenti, ogni anno, si destinano quindi 376 milioni di euro.
Non solo: “Un aumento non previsto del personale docente di ruolo in
servizio rispetto a quanto stimato – si legge – potrebbe comportare una
riduzione dell’importo effettivo della Carta da individuare con
successivo provvedimento”.