domenica 13 maggio 2018

Corriere Salute 13.5.18
L’anniversario
La Legge Basaglia compie 40 anni
di Claudio Mencacci

Direttore DSMD Neuroscienze

Sono trascorsi 40 anni (13 maggio del 1978) dalla nascita della Legge 180, che affermava e riconosceva i diritti e la dignità delle persone affette da gravi disturbi mentali e che permise all’Italia, unico Paese al mondo, il superamento e la chiusura degli Ospedali psichiatrici (manicomi) e la creazione di una rete di assistenza psichiatrica di comunità. Oggi guardiamo avanti ed è legittimo domandarsi: come sta la salute mentale nel nostro Paese, quanta è cambiata da allora? Sono mutate negli anni le richieste e i bisogni di cura parallelamente ai cambiamenti profondi intervenuti nel Paese? Il bisogno di salute mentale è cresciuto, come in tutti i Paesi Europei, soprattutto nell’area giovanile, poco considerata nonostante il dato epidemiologico che indica che in quasi il 70% dei casi i disturbi mentali insorgono in età adolescenziale e giovanile. Le persone che accedono ai servizi psichiatrici oggi sono diverse da chi un tempo era costretto nei manicomi, vi è stato un profondo cambiamento dell’utenza: oggi i disturbi psicotici (schizofrenia e psicosi) su cui era stato tarato il sistema di assistenza, costituiscono solo il 25% dei casi. Si è invece verificata una crescente richiesta di interventi per disturbi dell’umore (depressione-bipolarità) ansia (panico-Ossessivi-Compulsivi), comportamento alimentare, personalità (borderline), dipendenza comportamentale (gioco d’azzardo patologico) e da sostanze stupefacenti. Appare quindi necessaria l’implementazione effettiva e sempre più capillare di percorsi di cura, con interventi basati sulle evidenze scientifiche che i dati disponibili indicano come ancora scarsamente diffusi nei servizi italiani. Oggi la moderna psichiatria orientata a diagnosi e cure precoci con strumenti farmacologici più innovativi, sostegni domiciliari, sociali e sul posto del lavoro, sono in grado di migliorare la qualità e la quantità di vita delle persone, come accade per altre specialità mediche. La consapevolezza del fondamentale ruolo dei fattori psicosociali nel rischio di sviluppo, mantenimento ed aggravamento di molti disturbi mentali gravi, richiede un più capillare sforzo di prevenzione primaria e secondaria da parte dei servizi psichiatrici, purtroppo impoveriti di risorse, ma anche la consapevolezza della necessità di rivedere e potenziare gli strumenti di welfare, soprattutto a favore delle fasce più deboli della popolazione, e di sostegno alle famiglie.
Asst Fbf- Sacco, Milano