venerdì 25 maggio 2018

Corriere 25.5.18
Lo zio frate: quelle messe con Giuseppe per salutare Padre Pio
di Candida Morvillo


Lo zio frate di Giuseppe Conte ora ogni giorno dice una preghiera supplementare per il nipote, che è stato incaricato premier mentre lui recitava i vespri della sera e lo pensava. Fra Fedele, 75 anni, si occupa di assistere i pellegrini nel convento dei Cappuccini di Padre Pio a San Giovanni Rotondo. «San Pio ha cresciuto me e i miei otto fratelli, incluso Nicola, il papà di Giuseppe», racconta al Corriere. «Abitavamo a Cerignola, papà ci portava ad ascoltare la messa di Padre Pio e a stringergli la mano. A volte, si alzava alle due e mezzo del mattino per assistere alla preghiera delle quattro. Abbiamo tutti assorbito la guida santa di Padre Pio, poi Nicola ha studiato legge, io ho preso la strada stretta di San Francesco. A noi bambini Conte, Padre Pio diceva sempre che il migliore insegnamento è il buon esempio ed è su questo principio che Nicola ha cresciuto Giuseppe. Non sento mio nipote da un po’, ma l’ho frequentato tanto fino ai 18 anni, poi è andato a Roma e a casa tornava poco. È sempre stato studioso e ha fatto tutto da solo». Sui titoli di studio che non sarebbero esattamente quelli vantati, Fra Fedele non ha dubbi: «So che Giuseppe è sempre stato bravo e so che mio padre Achille Conte, cioè suo nonno, ha trasmesso a tutti noi tre cose: onestà, sincerità e lavoro». E su questo, Fra Fedele è severo perché la sua decisione di farsi frate ha a che fare proprio con le bugie. L’ha raccontato lui nel 2012 a Padre Pio Tv: «A 18 anni, alla mia prima confessione con Padre Pio, ammisi piccoli peccati. Mi chiese se c’era altro, risposi di no e lui mi rimproverò. Scoprii che senza accorgermene, avevo peccato di “bugie di copertura”, coprendo, per esempio, mio fratello che prendeva l’auto e mi chiedeva di non dirlo a papà. Padre Pio mi disse: le bugie sono punture di spillo nel cuore. Ed è in quel momento che inizia la mia vocazione».