Corriere 24.5.18
Philip Roth 1933 - 2018
Rischiò se stesso attraverso i romanzi
Adesso tocca a noi
di Richard Ford
Ho
 conosciuto Mr. Roth soltanto attraverso i suoi romanzi e i suoi 
racconti, che ho letto con enorme ammirazione letteralmente attraverso 
tutta la mia — ormai piuttosto lunga — vita. Era uno scrittore 
avventuroso, che aveva il coraggio di raccontare e immaginare quelle 
verità spesso dolorose con le quali non sempre siamo in grado di fare i 
conti dentro di noi.
Le nostre vite di esseri sessuali, il nostro 
ruolo nelle nostre famiglie (il ruolo di padre, di figlia), le nostre 
identità di cittadini della nostra repubblica, la nostra — presunta — 
identità religiosa.
Usò se stesso — come uno scrittore o una scrittrice fanno, quando ne hanno la forza — come cavia umana, per il beneficio altrui.
La
 mia paura più grande — che sento con forza nel giorno della morte di 
Mr. Roth — è che questo coraggio, da parte degli scrittori, sia in via 
d’estinzione, destinato a essere ulteriormente soffocato dalla 
correttezza politica, dal potere coercitivo del denaro sulle industrie 
che, storicamente, hanno supportato la scrittura e l’immaginazione, e 
(specialmente in America, che è stata uno dei grandi argomenti 
affrontati da Mr. Roth) dai laidi, violenti effetti della censura che 
scaturisce dall’opportunismo politico.
Roth ha sofferto per aver 
fatto uso della libertà della sua immaginazione. Spero che noi che 
restiamo possiamo essere disposti a correre rischi con i nostri libri, 
proprio come ha fatto lui.
 
