Corriere 21.5.18
E il partito celebra al cinema i (suoi) Rambo e Top Gun «È ora di mostrare la forza»
Basta film sul «glorioso passato». Il Pcc: storie e armi moderne
di Guido Santevecchi
PECHINO
«Nascondere la nostra forza, aspettare il momento giusto», disse Deng
Xiaoping trent’anni fa illustrando la sua strategia all’inizio delle
grandi aperture economiche e dell’ascesa della Cina. Il momento è
arrivato, anche al cinema. Per decenni i film di guerra prodotti nella
Repubblica Popolare si ispiravano immancabilmente alla Lunga marcia
maoista, alla resistenza contro i giapponesi, arrivavano alla presa del
potere nella lotta fratricida con le forze nazionaliste di Chiang
Kai-shek. Tutte vittorie, ma del passato. Nessun episodio successivo al
1949 era stato sceneggiato per un film.
Il partito comunista aveva
preferito lasciare in ombra temi controversi come la guerra di Corea,
gli scontri di confine con russi, indiani e vietnamiti. Ma ora che la
Cina è una superpotenza, anche militare, bisogna preparare il pubblico
al nuovo ruolo internazionale, proiettare un’immagine di forza capace di
colpire anche all’estero. E i produttori seguono la nuova linea. Il
filone di film di guerra contemporanea (o del futuro) è partito poco più
di un anno fa. I titoli sono quelli tipici del genere, ai quali
Hollywood ci ha abituato da sempre: «Lupo guerriero», «Cacciatore del
cielo», «Operazione Mekong». I protagonisti ricordano Top Gun e Rambo.
Le armi impiegate sono le più moderne nell’arsenale dell’Esercito di
liberazione popolare. E infatti le produzioni sono sostenute dai comandi
militari di Pechino, che forniscono equipaggiamento, compresi aerei da
caccia di ultima generazione e consulenza.
Prendiamo come esempio
«Cacciatore del cielo»: un’organizzazione terroristica s’insinua in un
Paese asiatico senza nome, cattura civili cinesi, mette le mani sui
missili e minaccia di colpire Pechino. La Cina non cede al ricatto,
parte l’ordine a una squadriglia di caccia e tra i piloti c’è la bella
Zhao Yaoli (interpretata da Fan Bingbing: in questi giorni era a Cannes)
che vola al contrattacco. «Tenetevi stretti!» grida eccitata Zhao
mentre scende in picchiata con il suo caccia J-20 e distrugge il nemico
in un mare di fiamme. La sua determinazione avrebbe fatto impallidire
anche il Top Gun Tom Cruise. Lo scopo infatti è questo. Mostrare la
forza della Cina, ispirare i suoi giovani. E non si tratta di una
critica malevola, perché è stato confermato dagli autori in
dichiarazioni sulla stampa governativa. «È il momento di usare al cinema
le nostre armi entusiasmanti», ha detto al Global Times il colonnello
Chen Hao, vicecapo dell’informazione dell’ufficio politico
dell’Aeronautica. Poi ha spiegato: «In passato potevamo prestare ai
produttori del cinema solo equipaggiamento di base come tank e cannoni
per girare, adesso l’ordine è di fornire armi moderne». Ed ecco che i
film si arricchiscono con scene che inquadrano i J-10C, J-11, J-11B e
J-16 mentre sfrecciano nel cielo, impegnati in duelli con F-15 americani
e Mirage francesi pilotati dai terroristi misteriosi.
«Cacciatore
del cielo» è finanziato dall’Aeronautica e il colonnello Zhang Li,
delegato alla produzione, ha detto che l’obiettivo non è «fare denaro al
botteghino, ma usare il film per mostrare alla gente quello di cui i
nostri aerei sono capaci per proteggere il Paese. Troppo a lungo non
abbiamo usato la pubblicità... è interessante che molti giovani cinesi
si siano arruolati dopo aver visto Top Gun, adesso vogliamo ispirare le
nuove leve toccando il loro cuore con film nostri».
Un altro
esempio è «Operazione Mekong», adattamento di un fatto vero risalente al
2011: due navi da carico cinesi attaccate sul fiume dai pirati, in
territorio thailandese, 13 marinai massacrati. Pechino inviò un reparto
di commandos a dare la caccia agli assassini, finì con una battaglia
nella giungla e quelli che non caddero sul campo furono messi al muro
dopo regolare processo. Riadattamento della realtà anche in «Operazione
Mar Rosso», che racconta la liberazione di ostaggi di una petroliera
cinese al largo dello Yemen da parte della forza d’élite «Dragoni»,
dotata di armi sofisticate e cuore d’acciaio. Incasso da febbraio 579
milioni di dollari, riporta il Financial Times.milioni di dollari,
riporta il Financial Times.