Corriere 21.5.18
Tensione nel Pd : «Pare una classe di terza media»
C.Zap.
«Sembra
una classe di terza media all’ora di ricreazione». Carlo Calenda non ha
apprezzato i contenuti dell’assemblea nazionale del Pd andata in scena
sabato. Come ama fare spesso, il ministro via Twitter esprime un
giudizio tranchant. «Ma un partito che diventa la somma di “io sto con
Renzi”, “io sto con Orlando”, “io sto con Martina”, “io sto con
Franceschini”, “io sto con y”, non è più un partito ma una terza media
all’ora di ricreazione. Dunque nessuna ambizione di fondare l'ennesimo
“io sto con”. #iostobenecosi». Ma l’uscita di Calenda non è isolata. Il
sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, renziano doc, parla di «clima assurdo,
da corrida». E Nicola Zingaretti, attuale governatore del Lazio ma con
ambizioni di conquista della segreteria, parla di una «fase politica
chiusa» e della necessità di «voltare pagina con chiarezza». Il clima è
molto caldo. Sabato si è evitata la conta e la conseguente presa d’atto
dell’ennesima spaccatura interna. Ma gli equilibri all’interno del Pd
stanno cambiando. Il «reggente» Maurizio Martina nel suo intervento ha
rivendicato il diritto a esercitare i pieni poteri del segretario fino a
quando non verrà indetto il congresso. Tempi e modalità verranno decisi
dalla prossima assemblea che verrà convocata a luglio. Il voto sul
rinvio della presa d’atto delle dimissioni di Renzi ha mostrato che il
segretario uscente ha perso posizioni ma ha ancora in mano la
maggioranza del partito. Martina, appoggiato da Franceschini, Orlando ed
Emiliano, ha più volte detto di essere interessato a guidare una fase
nuova del Pd, aperta ad altre forze di sinistra. Ma su questa strada
potrebbe scontrarsi con le ambizioni di Zingaretti.