Corriere 12.5.18
I pm: i genitori di Renzi a processo per fatture false
di Marco Gasperetti
D’essere
giudicato davanti a un tribu-nale e non in un interminabile processo
mediatico, Tiziano Renzi lo aveva chiesto un paio di mesi fa
diffondendo, dopo l’ennesimo avviso di garanzia, un lungo docu-mento.
Così ieri, quando è uscita la notizia della ri-chiesta della Procura di
Firenze di processare il padre e la madre dell’ex premier per una
presunta vicenda di fatture false, l’avvocato di famiglia, Fe-derico
Bagattini, ha com-mentato «che la richiesta di rinvio a giudizio è
ampiamente compatibile con la nostra richiesta. Siamo certi di poter
dimo-strare in sede processuale l’assoluta correttezza dei comportamenti
tenuti dai signori Renzi». Secondo i magistrati fiorentini, Ti-ziano
Renzi e Laura Bovoli, invece, devono essere in-criminati con il fondato
sospetto di aver emesso due fatture false da 20 mi-la e 140 mila euro
per «operazioni inesistenti» da parte delle società da loro stessi
controllate: la Party e la Eventi 6. A bene-ficiare del denaro la
Tra-mor Srl, una società di cui all’epoca dei fatti era amministratore
Luigi Dagostino, imprenditore pugliese, «re degli outlet di lusso», e
«creatore» di The Mall, l’outlet toscano nei pressi di Rignano
sul-l’Arno, dove vive la fami-glia Renzi. Dagostino, già salito alla
ribalta delle cro-nache per l’acquisto del Teatro Comunale di Firen-ze
(poi tornato in mani pubbliche) è considerato politicamente molto
vici-no all’ex segretario del Pd ed ex premier Matteo Ren-zi. Contro
l’imprenditore i pm Christine von Borries e Luca Turco hanno chiesto
anche l’incriminazione per truffa. Secondo le in-dagini della Guardia di
Finanza, le due fatture di Tiziano Renzi e della mo-glie Laura Bovoli,
sarebbe-ro state gonfiate e non corrisponderebbero alle prestazioni
tecnicamente rilevate. La prima, da 20 mila euro, sarebbe stata emessa
dalla Party srl, società fondata da Tiziano Renzi e dalla Nikila Invest,
srl amministrata dalla compagna di Dagostino. La seconda, da 140 mila
euro, avrebbe avuto come oggetto uno studio di fattibilità (secondo
l’accusa mai realizzato) di una «struttura ricettiva food con i relativi
incoming asiatici e la logistica da e per i vari sistemi di trasporti
pubblici quali ferrovie e aeroporti».