Corriere 11.5.18
National Geographic, Sky
«Genius», la vocazione pedagogica della serie su Picasso
Dopo
Albert Einstein, la seconda stagione di Genius, la serie tv prodotta da
Ron Howard, vede protagonista Pablo Picasso, interpretato da Antonio
Banderas (vi prego, dimenticate la gallina del Mulino Bianco!).La
carriera artistica di Pablo Diego Jose Francisco de Paula Juan
Nepomuceno Maria de los Remedios Cipriano de la Santisima Trinidad Ruiz y
Picasso si sviluppa, in oltre 80 anni e in circa 50mila opere, per lo
più in Francia, sua seconda patria (National Geographic, Sky, 403,
giovedì, ore 20,55).
Picasso (Malaga 1881 - Mougins 1973) è stato
uno dei più grandi artisti del Novecento, uno dei più influenti pittori
di tutta la storia dell’arte.
Ha attraversato le avanguardie e
influenzato generazioni di pittori, vissuto una vita romanzesca, al
centro di amori e passioni, liti e polemiche. La fiction racconta la sua
storia, da «bambino prodigio» a giovane cosciente delle sue capacità,
da artista bohémien nella Parigi di inizio secolo, a creatore dei sui
più celebri capolavori, come Guernica (non piaceva a Buñuel che la
considerava «una pitturaccia»), passando per il periodo «blu» e «rosa». E
poi i suoi molti amori: Picasso è famoso anche per le sue avventure
sentimentali. A parte le relazioni più o meno «stabili» con la ballerina
Olga Chochlova, con la giovanissima Marie-Thérèse Walter o con la
fotografa Dora Maar e la studentessa Françoise Gilot, ebbe molte amanti,
tra cui nobildonne italiane.
L’aspetto più interessante di Genius
è la vocazione pedagogica, a dimostrazione di come alcuni attorie e
registi americani (Spielberg, Hanks, Howard…) non pensino soltanto ai
film di successo, ma dedichino parte della loro attività a racconti
della storia americana e universale. A ben pensarci è la lezione di
Roberto Rossellini, quando con mezzi più artigianali tentava di
trasformare la tv in enciclopedia: Socrate, Cartesio, L’età del ferro,
La prise de pouvoir del Louis XIV…