domenica 8 aprile 2018

Repubblica 8.4.18
Intervista a Moni Ovadia
“Sono un apolide ma qui si discute senza pregiudizi Oggi è Salvini il vero avversario”


IVREA ( TORINO) Si schermisce: «Sono qui perché ho aderito a una proposta dell’amico Nuzzi. Non c’è alcun sottinteso politico nella mia partecipazione al meeting di Ivrea». Moni Ovadia arriva e deve subito mettere le mani avanti.
Ovadia, un bel salto sul carro
del vincitore?
«Chi mi conosce sa che quel tipo di balzo è quanto di più lontano dalla mia biografia. Io sono un apolide. Se poi devo confessare la mia preferenza politica, io ho votato Potere al Popolo».
Come mai?
«Mi ha appassionato il progetto di questi ragazzi dei centri sociali che hanno deciso di proporre una nuova idea di Italia».
Diciamo che questo convegno non è un luogo neutro. C’è l’intero stato maggiore dei 5 stelle. Non è lo speach corner di Hyde park...
«Ma è un luogo in cui si discute, ci si confronta senza pregiudizi. Per questo ho aderito e sono contento di averlo fatto».
Aveva già partecipato a iniziative analoghe?
«Certo, quando Valter Veltroni aveva lanciato il Pd di “I care”. Era un progetto che mi convinceva perché proponeva un piano per riportare nel Paese la giustizia sociale. Ricordo che parlai a quella manifestazione».
Poi che cosa è successo?
«Veltroni mi deluse quasi subito.
Perché non fece una opposizione aggressiva a Berlusconi. Sembrava più duro Tabacci...».
Anche oggi il Pd dovrebbe
fare un’opposizione dura?
«Secondo me il Pd dovrebbe morire, annullarsi, per ricostruire la sinistra sulle sue macerie».
Evangelico: il seme deve marcire per dare frutto?
«Se è per ricostruire la sinistra, io ci sono sempre».
Intanto ora siamo qui. Come definirebbe i 5 stelle?
«Sono il sintomo del disagio creato dalla malattia dei partiti e dal fatto che sono marcite le strutture portanti del sistema Italia. Hanno catalizzato le sofferenze degli elettori di destra e di sinistra.
Adesso vedremo come utilizzeranno questo patrimonio.
Io li giudicherò dalle scelte sulle alleanze. L’avversario politico principe oggi è Salvini».
Nessun rimpianto del suo periodo trascorso vicino al Pd?
«No, il Pd è diventato un sistema di potere che sembra avere il mandato, soprattutto con Renzi, di distruggere la sinistra. E silenziare ogni voce autonoma.
Pensi che ci sono aree del Paese, governate da Pd e Lega, in cui io non riesco a portare i miei spettacoli. Non mi invitano nemmeno più alle feste dell’Unità».
p.g.