domenica 8 aprile 2018

La Stampa 8.4.18
Carlo Freccero
«È Salvini l’interlocutore naturale»
intervista di Federico Capurso


È uno dei grandi assenti, Carlo Freccero, membro del Cda Rai in quota M5S, al convegno sul futuro organizzato dal think tank intitolato a Gianroberto Casaleggio. «Non mi hanno invitato, ma non me la sono presa», dice Freccero, «anche perché c’è qualcuno molto più assente di me».
Freccero a chi si riferisce?
«A Beppe Grillo. Più i Cinque stelle si avvicinano al governo, più lui si allontana dal Movimento. Il futuro per il M5S vuol dire governabilità, e credo che a Grillo non interessi, mi sembra che si senta imbrigliato. La sua assenza, in fin dei conti, tranquillizza le élite».
Il M5S è pronto per il governo?
«Mi sembra abbiano intrapreso un cammino per addestrarsi alla governabilità, per misurarsi con essa».
Però servirà un’alleanza. Dove guardare?
«Ho sempre sostenuto che non ci sia nulla di sinistra nei Cinque stelle. Per questo trovo più naturale un’alleanza con la Lega, perché cresciuti entrambi nel segno dell’antagonismo, anche se i poteri forti spingono per un’alleanza con il Pd. Ma c’è un rischio nell’essere accolti dall’establishment».
Di che rischio parla?
«Una volta al potere i Cinque stelle potranno mantenere una loro originalità, oppure assumere alcuni caratteri del governo di Monti - o Rigor Montis come lo chiamava Grillo - nel segno dei poteri forti».
Il bivio è a Roma o a Bruxelles?
«In Europa, senza dubbio. Lì si giocherà la loro partita più importante. Dovranno diventare protagonisti a Bruxelles, riuscire ad avere lo stesso peso di Macron e parlare di trattati, senza però essere ancelle della Merkel. Se non ci riusciranno, ci sarà un appiattimento. Ecco perché dico che con la Lega sarebbe più semplice»