sabato 7 aprile 2018

Repubblica 7.4.18
Il congresso
I massoni: “Da noi non si entra con un clic, controlliamo tutti”
L’incontro annuale del Grande Oriente d’Italia: “Il governo? Speriamo si faccia l’interesse dei cittadini”
di Rosario Di Raimondo


RIMINI Uno spettro s’aggira tra gli stand che vendono squadre e compassi. Anzi, due. Perché non bastava «l’inquisizione» della commissione parlamentare antimafia, come la definiscono qui, che ha messo il naso negli elenchi degli iscritti alle logge. Ora c’è pure il senatore dei 5 Stelle che vuole vietare ai dipendenti pubblici di indossare il grembiule. Roba da matti, mormorano i fratelli, una legge « fascista » , «un attacco alla democrazia » . Tremila massoni del Grande Oriente d’Italia si riuniscono al Palacongressi di Rimini fino a domenica. In tutto sono 23mila, affiliati in 858 logge. Preferirebbero un dito in un occhio, i venerabili, piuttosto che parlare di politica. Il gran maestro Stefano Bisi, la carica più alta, dice soltanto: «Spero che l’Italia possa avere un governo che faccia gli interessi dei cittadini» . Di che colore non è affar nostro.
L’affiliato Giovanni ha guidato il suo furgone per dodici ore di fila. « Mille e sessanta chilometri da Messina a qui», racconta fiero mentre mostra la sua mercanzia: dei vetri coi disegni di Pinocchio e Topolino, perché «pure gli autori di questi personaggi erano massoni!». Nello spazio a fianco i suoi colleghi vendono gli attrezzi del mestiere: grembiuli, spade, guanti, la felpa personalizzata col nome della loggia preferita e il “collare” per sentirsi venerabili maestri. I librai espongono volumi come Sciamanesimo dei nativi siberiani e Le nozze chimiche di Christian Rosenkreuz. Uno scrittore definisce i suoi romanzi « ad alto tasso di esoterismo».
Però c’è ben poco da scherzare. Soprattutto se si parla di politica. Qui tira una brutta aria. A dicembre la commissione guidata da Rosi Bindi svela che quasi duecento fratelli siciliani e calabresi sono in odor di mafia. Comincia un lungo braccio di ferro per ottenere i nomi degli affiliati alle logge. Stefano Bisi, sessant’anni, ex giornalista, si difende: « Si parla di 193 mafiosi ma nel computo ci sono pure gli assolti, i prosciolti e quelli che noi abbiamo respinto. È una caccia all’uomo. Ma da noi non si entra con un clic, bisogna avere la fedina penale pulita».
E ora pure l’altra grana, di cui gli uomini in giacca, cravatta e grembiule parlano durante la pausa caffè. Il senatore M5s Elio Lannutti vuole che chi esercita pubbliche funzioni non possa iscriversi. « Enrico Fermi, premio Nobel per la Fisica e massone, non avrebbe insegnato all’università. E il gendarme eroe che in Francia si è offerto come ostaggio al posto di una donna non avrebbe lavorato nella polizia » , continua Bisi.
Il “ tempio” del Grande Oriente, luogo di culto per i massoni, è un enorme stanza piena di simboli della tradizione. Il sole e la luna, l’occhio, il cielo stellato, il pavimento a scacchi. Qui i massoni si riuniscono anche quest’anno. Tra gli ospiti d’onore c’è Daniele Capezzone, ex parlamentare di Forza Italia. Qui è considerato un paladino della libertà.