La Stampa 9.6.18
“Vendiamo frammenti di papiri”
L’autofinanziamento choc del museo
Siracusa,
polemiche dopo l’annuncio dei ricercatori dell’ente privato I due
studiosi: se non troviamo fondi corriamo il rischio di chiudere
di Noemi Penna
«Il
museo mette in vendita 20 frammenti di papiri greci e demotici della
propria collezione, di accertata provenienza, acquistati circa dieci
anni e, per quanto di conoscenza, inediti». L’ente in questione è il
Museo del papiro Corrado Basile di Siracusa: una realtà «unica al
mondo», estensione naturale dell’Istituto internazionale del papiro
fondato da Anna Di Natale e Corrado Basile, due nomi noti nel settore
per il loro impegno nella ricerca papirologica, anche in collaborazione
con Il Cairo. E l’inusuale annuncio non è passato inosservato,
scandalizzato molti studiosi e appassionati per la scelta dei due
ricercatori di privarsi di rari reperti risalenti a 1500 anni fa in modo
così plateale, attraverso il sito internet e i social del museo.
La decisione
«La
notizia è apparsa in forma di pubblicità sulla pagina Facebook di un
mio collega», ha raccontato sul suo blog Roberta Mazza, curatrice del
Museo di Manchester. «Abbiamo pensato a uno scherzo» ma, contattandoli,
la direttrice Anna di Natale le ha risposto che «Il Museo del papiro ha
deciso di mettere in vendita alcuni papiri della propria collezione per
reperire risorse e realizzare altri progetti» ma «quali siano questi
progetti non è per ora dato a sapere. Mi domando che tipo di messaggio
il museo pensi di trasmettere vendendo manoscritti antichi di cui
dovrebbe essere custode». E l’inserzione ha scaldato gli animi così
tanto da portare la coppia a cancellarla dal sito, ma non a rinunciare
alla vendita. «Siamo obbligati, la Regione ci ha dimezzato di anno in
anno i contributi. Vendiamo perché abbiamo bisogno di liquidità per
andare avanti», ha confermato a La Stampa Corrado Basile, precisando che
la vendita «non è intesa per privati ma solo per enti. Siamo già in
trattativa con università italiane e straniere che si sono dimostrate
interessate alla nostra proposta».
Il rubinetto chiuso
Da
oltre trent’anni l’Istituto Internazionale del Papiro porta avanti
attività di ricerca tecnico-scientifica e storica sul papiro. Il tutto
grazie a finanziamenti pubblici che ne hanno riconosciuto il loro valore
e successo. Ma da quando la Regione ha chiuso i rubinetti – i 117 mila
euro erogati per l’ente privato nel 2009 sono diventati 66 mila nel 2013
e 15.750 nel 2017 – tutto è diventato più difficile. Ma quanto si
potrebbe guadagnare dalla vendita? «Difficile da dirsi, ci sono molti
fattori che influiscono sulla cifra», spiega Federico Bottigliengo,
consulente dell’archivio storico della casa d’aste Bolaffi. «Alcuni
frammenti demotici vengono venduti a 100 dollari l’uno, ma si può
arrivare a cifre più consistenti, come 10 mila euro per sette frammenti
di un unico documento, sino agli oltre 60 mila per un papiro da un
metro. In ogni caso si tratta di reperti molto rari, praticamente
introvabili sul mercato».
La città
«Questo tentativo di
vendita è un grandissimo peccato perché spoglia la nostra città e la
nostra regione di un patrimonio antico che appartiene all’intera
comunità», afferma Francesco Italia, vice sindaco di Siracusa, nonché
assessore alla cultura. In questi anni «il museo - pur essendo un ente
privato - è sopravvissuto grazie alle sostanziose contribuzioni di
Regione e Provincia. E anche se il Comune non ha una competenza diretta
su questo museo, ci impegneremo per evitare questa vendita, chiedendo
però a Basile di fare uno sforzo e progettare modelli di gestione
differenti che non si basino esclusivamente sui finanziamenti pubblici»,
sostiene Italia.
«Il museo ha una sede di pregio, l’ex convento
di Sant’Agostino in Ortigia, di proprietà della Regione, per cui
verosimilmente non paga l’affitto. Poi può contare sugli introiti di
biglietteria e sui corsi di formazione». Insomma, una soluzione ci
sarebbe per salvare il museo: uscire da una gestione esclusivista,
collaborando con la città e condividendo gioie e dolori. Papiri inclusi.