internazionale 8.4.18
Parole
Domenico Starnone
La terra di nessuno
Si
è discusso un pochino di centro, sui giornali. È sparito il centro? O
s’è dilatato fino a coincidere con l’intero spazio politico? Se stiamo
alle etichette – centrodestra e centrosinistra – la scomparsa del centro
dovrebbe aver lasciato solo destra e sinistra. Al contrario la sua
ipertrofia dovrebbe attestare che il centro del centrodestra s’è
mangiato la destra, e il centro del centrosinistra s’è mangiato la
sinistra. Nessuna delle due ipotesi però sembra del tutto esauriente. Di
sicuro qualcosa alle due etichette è successo. Centrosinistra e
centrodestra sono serviti nei decenni, in fasi distanti, a farci credere
che ogni possibile politica era definitivamente chiusa dentro il
cerchio del sistema vigente e che il centro di quel cerchio era una
terra di nessuno dove l’inconciliabile si poteva sempre conciliare. Se
destra e sinistra restavano due modi antitetici di guardare al destino
del genere umano, nel momento in cui esse appiccicavano a sé stesse un
centro, ecco che gli spigoli si smussavano. Centro è stata la parolina
che ha permesso ai due poli di questionare patteggiando e intanto
mescolarsi. Ma ora? Sicuramente la destra non ha più bisogno di un
centro, dilaga sempre più come destra e basta. Quanto alla sinistra, ha
perso anche gli occhi per accorgersi che, proprio mentre il centro non
ha più fondamento, lei sa fare solo il centro del centrosinistra.