il manifesto 3.4.18
Già 151 vittime da inizio anno: «Fermare la strage del lavoro»
Infortuni.
A Treviglio due operai sono morti nel giorno di Pasqua. A ucciderli è
stata un'esplosione, come è accaduto recentemente a Catania e a Livorno:
tre episodi simili nel giro di poche settimane. I sindacati: aumentare
gli investimenti e la formazione
di Antonio Sciotto
Con
i due operai morti alla Ecb di Treviglio – l’esplosione del deposito di
mangimi nel giorno di Pasqua – salgono a 151 le vittime sul lavoro
registrate nei primi mesi del 2018. Non è ancora un bilancio ufficiale, i
dati vengono dall’Osservatorio indipendente di Bologna, che da dieci
anni monitora gli infortuni mortali. I sindacati chiedono «maggiori
investimenti, più formazione, una strategia nazionale di contrasto», e
dedicheranno alla «strage silenziosa» il prossimo Primo maggio.
IL
NUMERO DI 151 È notevolmente superiore rispetto alle 113 vittime
registrate nello stesso periodo del 2017. E il trend negativo potrebbe
proseguire per tutto l’anno, se non si interverrà in qualche modo:
l’anno scorso i morti sui luoghi di lavoro, sempre secondo
l’Osservatorio di Bologna, sono stati 632. Con 20 vittime è il Veneto la
regione che conduce la tragica classifica, seguono la Lombardia e il
Piemonte. Milano, con 8 decessi, è la provincia che ha registrato più
vittime; subito dopo vengono due province venete, Treviso e Verona, con 7
morti.
In genere il tema riconquista le cronache quando avvengono
i cosiddetti «incidenti multipli», con più di una vittima: nel 2018,
con l’esplosione alla Ecb, siamo già a tre episodi di questo tipo.
Peraltro a distanza di poco tempo l’uno dall’altro: il 20 marzo hanno
perso la vita due vigili del Fuoco a Catania, mentre il 28 marzo due
lavoratori sono morti nel porto di Livorno. L’1 aprile, domenica di
Pasqua, è toccato agli operai trevigliesi.
I due vigili del fuoco
catanesi, Dario Ambiamonte e Giorgio Grammatico, sono morti in un
appartamento nel centro storico di Catania. Altri due loro colleghi sono
rimasti gravemente feriti. La squadra dei pompieri era intervenuta in
via Garibaldi in seguito alla segnalazione di una fuga di gas. Prima
ancora di poter intervenire, i quattro vigili che si stavano avvicinando
alla porta sono stati travolti da una violentissima esplosione.
All’interno della casa è stato trovato il cadavere carbonizzato di
Giuseppe Longo, 75 anni, gestore nello stesso stabile di un’officina di
riparazione di biciclette: non è chiaro se abbia provocato la fuga di
gas volontariamente. Gli inquirenti dovranno anche stabilire se la
scintilla che ha innescato la deflagrazione non sia partita dagli stessi
soccorritori, tanto che è stato indagato per disastro colposo e
omicidio colposo plurimo il capo della squadra dei vigili del fuoco .
ANCHE
I DUE OPERAI DI Livorno – Nunzio Viola, di 52 anni, e Lorenzo Mazzoni,
di soli 25 – sono stati travolti e uccisi da una forte esplosione:
dipendenti della Labromare, azienda specializzata nelle bonifiche
ambientali, stavano concludendo le operazioni di svuotamento del
serbatoio 62, contenente acetato di etile, nella zona industriale del
porto toscano. Le pareti in cemento dell’enorme silo hanno per fortuna
retto, evitando che la deflagrazione arrecasse maggiore danno non solo
agli altri lavoratori presenti nella zona (due sono rimasti illesi,
visto che per fortuna si trovavano più distanti), ma addirittura alla
cittadinanza: come ha segnalato il sindaco Filippo Nogarin, il porto è
vicino al centro abitato. La Procura ha indagato i vertici della
Labromare e della Costieri Neri, la società titolare della cisterna che è
esplosa.
All’interno della Ecb di Treviglio (Bergamo), industria
produttrice di cibo per animali domestici, hanno perso la vita Giuseppe
Legnani e Giambattista Gatti: lasciano due figli a testa. Erano stati
chiamati in azienda per un sopralluogo, dopo l’allarme lanciato da
alcuni cittadini che avevano sentito un cattivo odore nell’aria. Per
alcune ore, dopo l’esplosione, l’accesso all’interno dello stabilimento è
stato interdetto per la cospicua presenza di anidride carbonica. La
Ecb, fondata nel 1966, l’anno scorso è stata acquisita dal gruppo
tedesco Saria, marchio internazionale dell’agroalimentare.
TRA LE
VITTIME DEGLI ultimi giorni, anche un edile di 52 anni, morto dopo
essere precipitato per 4 metri da un traliccio di proprietà di Rai Way:
l’incidente è avvenuto il 29 marzo a San Godenzo, nel Mugello (Firenze).
L’operaio stava lavorando su un impianto Vodafone, ma era addetto di
una ditta esterna.