martedì 3 aprile 2018

Il Fatto 3.4.18
“Se si allea con la Lega, il M5S si suicida: serve un nuovo voto”
Lo scrittore: “Il 4 marzo è stata bocciata la coalizione tra Pd e Forza Italia, ma qualsiasi governo adesso sarebbe solo un’accozzaglia”
“Se si allea con la Lega, il M5S si suicida: serve un nuovo voto”
intervista di Luca De Carolis


Nel voto del 4 marzo non ha visto un verdetto: “Gli italiani hanno espresso un pronunciamento, non una scelta precisa”. E quel pronunciamento però gli pare chiaro: “Gli elettori hanno voluto scongiurare una coalizione tra Pd e Forza Italia”. Dopodiché, “qualunque alleanza di governo è impossibile, perché sarebbe solo un’accozzaglia”. Lo scrittore Erri De Luca legge i risultati delle Politiche come la bocciatura di un Nazareno bis. Ma invoca già nuove urne: “Per me bisognerebbe tornare al voto a brevissimo, credo che gli italiani darebbero un responso più preciso”.
Forse prima di tornare a votare bisognerebbe cambiare legge elettorale. Molti vedono nel Rosatellum la causa principale dello stallo.
Ho sentito dire che l’esito non sarebbe cambiato con leggi elettorali diversa da quella attuale. Non sono un esperto, ma ho l’impressione che questo voto sia stato una tappa in un percorso degli elettori.
Ora proveranno comunque a formare un governo. E si partirà dai Cinque Stelle e dal loro 32,5 per cento. L’ha stupita il loro risultato, soprattutto nel Meridione?
Quello del Sud è un voto mobile, attuale, soggetto a sbalzi d’umore. Regioni come Sicilia e Puglia vanno dove tira il vento. Ma non so se tra un anno il M5S prenderebbe così tanto. E comunque mi ha colpito di più il mutamento dell’elettorato nelle ex regioni rosse.
Il Pd è precipitato anche lì: colpa di Renzi, e della sua politica poco di sinistra?
No. Lo ripeto, è stato un voto per evitare un’alleanza con Forza Italia, che poteva sembrare un risultato naturale.
E ora? Sarebbe una buona mossa per i dem cercare un accordo con i 5Stelle?
Il Pd dovrebbe indire le primarie per trovare un nuovo segretario, senza decidere a tavolino. E dovrebbe farlo in fretta. Più passa il tempo, più si assottiglia nella considerazione degli italiani.
E allora il M5S dovrebbe provarci con la Lega. Avrebbero anche i numeri.
Sarebbe solo un’accozzaglia e un suicidio reciproco, per un governo che oltretutto durerebbe poco. E a suicidarsi sarebbero soprattutto i 5Stelle, perché perderebbero tanto di quell’elettorato guadagnato a sinistra, con il loro porsi come un soggetto esterno alle categorie politiche, alla destra come alla sinistra.
Un anno fa nel pieno delle polemiche sulle ong, quando Luigi Di Maio parlò di “taxi del mare”, lei definì il Movimento “invotabile”. È ancora dello stesso parere?
Per me il M5S è perfino peggiorato, perché nel frattempo ha boicottato il voto sullo ius soli.
Perché lo ha fatto?
Per prendere voti dappertutto. E finora ci è riuscito.
Ma M5S e Lega hanno davvero linee così simili sull’immigrazione? Qualche giorno fa sul Fatto il politologo Piero Ignazi ricordava che nel programma dei 5Stelle è previsto il divieto di respingere i migranti in Paesi che non rispettino i diritti umani. E il Movimento si è adoperato anche per l’abolizione del reato di clandestinità.
Dove vengono selezionati coloro che hanno diritto d’asilo, i titolari di potenziali diritti? In mare, con una selezione innaturale dei naufragi e degli sbarramenti. E su questo punto i 5Stelle e la Lega hanno la stessa linea, quella dell’istigazione all’omissione di soccorso. Basta vedere come sono entusiasti per i sequestri delle navi delle ong.
Perché è così sentito il tema dell’immigrazione in Italia? C’è effettivamente tutta questa paura nei confronti dei migranti?
La società italiana si compiace di spaventi, e dello spauracchio dell’invasione. A Napoli si dice che Pulcinella ha paura delle maruzze, delle lumache, e delle loro corna che spuntano dal cesto. Nella stessa misura gli italiani hanno paura dei migranti.
È l’effetto della crisi economica?
È un disturbo del comportamento, tipico delle società senili. I vecchi si spaventano più facilmente.
C’è qualcosa o qualcuno che le piace nell’attuale panorama politico?
Luigi De Magistris. Ha fatto buone cose come sindaco di Napoli.
Lo descrivono spesso come un Masaniello, un demagogo.
De Magistris è un magistrato, un uomo di legge che ha impedito di fare man bassa del denaro pubblico.
Ha ancora senso parlare di sinistra da ricostruire?
Per me la sinistra equivale alla trinità laica della Rivoluzione francese: libertà, uguaglianza e fratellanza. E questi valori esistono ancora in Italia. Solo che non sono rappresentati da alcun partito.
De Luca, lei ha votato il 4 marzo?
Questa domanda la passo.