Il Fatto 1.4.18
Gideon Levy, reporter di Haaretz, l’unico quotidiano israeliano ancora realmente indipendente
“La destra ebraica protetta dalla cricca della Casa Bianca”
intervista di Roberta Zunini
La
voce di Gideon Levy, reporter di Haaretz – l’unico quotidiano
israeliano ancora realmente indipendente – minacciato a più riprese dai
coloni e dai sostenitori della destra religiosa al governo da due
legislature, questa volta è stanca.
Perché è stanco signor Levy?
Perché
non vedo alcun cambiamento in vista nell’atteggiamento di Israele nei
confronti dei palestinesi sotto occupazione. Anzi, con Trump, Israele
ormai si sente protetto qualsiasi cosa voglia fare. E stanco perché
l’Onu, come ha dimostrato la sua debole e vigliacca reazione al massacro
perpetrato l’altro ieri dall’esercito israeliano contro i civili di
Gaza, ormai è definitivamente nelle mani degli Stati Uniti, ossia della
cricca razzista e integralista installatasi nella Casa Bianca al seguito
di Trump e del suo genero Jared, ebreo americano, esponente della
potente famiglia Kushner, da sempre finanziatrice delle colonie illegali
nei Territori palestinesi.
La destra ebraica e i religiosi che formano l’attuale governo non temono una nuova Intifada?
È
un rischio che non ha problemi a correre perché l’unico obiettivo di
questo governo è rimanere al potere. E per rimanerci sa che deve
solleticare gli istinti più bassi e alimentare le paure più irrazionali
della società israeliana sempre più oltranzista e xenofoba anche a causa
del lavaggio del cervello mediatico. La paura principale è il
terrorismo che viene facilmente sovrapposto ad Hamas. Che, pur avendo
dimostrato di non essere in grado di minacciare davvero l’esistenza di
Israele, viene additata come il demonio; ma, ciò che è più grave, è che
tutti gli abitanti di Gaza vengono ormai considerati dalla maggior parte
degli israeliani come terroristi a priori. Molti si scordano che a Gaza
ci sono anche palestinesi di religione cristiana. Per quanto riguarda
una terza intifada, non credo ci sarà. I palestinesi sono stanchi di
combattere e sono troppo indeboliti dal gioco sporco delle grandi
potenze e dei paesi arabi che hanno contribuito a dividerli al proprio
interno, rendendoli ancora più deboli.
Ma i responsabili di Hamas
manipolano la popolazione che governano nella Striscia e usano i civili
come carne da macello. Non ultima la bimba di 7 anni mandata nella zona
cuscinetto lungo il confine tra Gaza e Israele, come ha denunciato
proprio il suo giornale, per provocare i soldati israeliani.
Ciò
che di sbagliato e criminale fa Hamas va ovviamente riportato, come
tutte le altre notizie di interesse pubblico. Resta il fatto che
l’esercito israeliano non ha scusanti per il massacro, da scrivere a
caratteri maiuscoli, che ha perpetrato lungo la zona di sicurezza voluta
da Israele per umiliare e provocare la gente che ha, anzi aveva, i
campi con cui si sostenta proprio in quella fascia di territorio.
Questa
volta le Forze di Sicurezza Israeliane (IDF) non si sono fatte scrupolo
di reprimere nel modo più violento la manifestazione voluta da Hamas
per ricordare il ‘diritto al ritorno’ promesso loro già nel 1948
dall’Onu?
Da anni Israele e le nostre forze di sicurezza violano
apertamente i diritti dei palestinesi, ribadisco vittime innocenti della
più lunga occupazione della storia contemporanea, nell’indifferenza o
falsi strali della comunità internazionale. Israele si è sempre fatto
beffa delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Purtroppo
non c’è nulla di nuovo sotto il sole.
Israele ha commesso un crimine di guerra a Gaza questa volta?
Lo
ha fatto anche prima, e più volte. Ma non lo definirei un crimine di
guerra , semplicemente perché a Gaza non vi è guerra, c’è solo sopruso e
ingiustizia. L’esercito israeliano è uno dei più forti e potenti al
mondo e continua a spacciarsi per quello anche più etico quando invece,
nella realtà, fa il tiro al piccione contro persone imprigionate da
decenni e private di tutto proprio dallo stesso Stato israeliano.
L’esercito più potente ed etico che ammazza dei disperati perché gli
tirano addosso delle pietre. Vergognoso.
Crede che sia finita qui?
No,
purtroppo. Da qui al 15 maggio, anniversario della fondazione di
Israele, ci saranno probabilmente, altri massacri ad armi impari. Se non
scoppierà la Terza Intifada penso che tutto finirà come sempre. Ossia
con l’assoluzione di Israele da parte di un mondo cinico e indifferente.