Corriere 11.4.18
Articolo 18, la sintonia tra Movimento e Cgil
Camusso incontra il gruppo in Senato: si sono impegnati a discutere le nostre proposte in Parlamento
di Enrico Marro
ROMA
Recuperare i rapporti tra Pd e Cgil non sarà facile, dopo la segreteria
Renzi. Lo sa bene il reggente Maurizio Martina che ieri, giorno in cui
al Senato si è svolto l’incontro tra i vertici della Cgil e i 5 Stelle, è
andato nella sede della Cisl per parlare con la segretaria generale,
Annamaria Furlan, e si è premurato di far sapere che vedrà anche le
altre parti sociali. Il tutto mentre dalla Cgil osservavano che fino a
quel momento dal Pd non era arrivata alcuna risposta alla richiesta di
incontro che la leader Susanna Camusso ha inviato ai presidenti di
Camera e Senato e a tutti i gruppi parlamentari dopo l’insediamento del
Parlamento. Iniziativa con la quale Camusso ha inteso cogliere al volo
il passaggio del primo discorso del presidente della Camera, il grillino
Roberto Fico, che ha promesso di «valorizzare» le proposte di legge di
iniziativa popolare.
Musica per le orecchie della Cgil, che nella
scorsa legislatura ha portato in Parlamento, con la spinta di quasi 1,2
milioni di firme, la proposta di Carta dei diritti del lavoro, che mira
tra l’altro a reintrodurre l’articolo 18. Proposta che ora Camusso
chiede sia esaminata dal nuovo Parlamento. I primi a rispondere sono
stati proprio il presidente della Camera e, a ruota, i 5 Stelle. Ieri,
al Senato, l’incontro tra la stessa Camusso, accompagnata dalla
segretaria confederale con la delega al Lavoro, Tania Scacchetti, e una
delegazione del Movimento guidata dal capogruppo Danilo Toninelli . «C’è
un impegno ad affrontare la Carta dei diritti in quanto proposta di
iniziativa popolare quando le commissioni parlamentari saranno
costituite», ha detto Camusso dopo l’incontro.
Il disegno di legge
di iniziativa popolare promosso dalla Cgil propone, tra le altre cose,
la reintroduzione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (diritto
al reintegro nel posto di lavoro nel caso di licenziamenti senza giusta
causa), che è stata anche una delle proposte avanzate dai 5 Stelle
durante la campagna elettorale e rilanciata pochi giorni fa
dall’economista Pasquale Tridico, indicato dai grillini come ministro
del Lavoro, anche se il Movimento vorrebbe ripristinare il diritto al
reintegro solo nelle aziende con più di 15 dipendenti, come era prima
della riforma Fornero, e non estenderlo a quelle con più di 5
dipendenti, come invece propone la Cgil.
Cgil che è decisa a
incalzare le forze vincitrici delle elezioni. Tanto più che molti degli
iscritti al sindacato hanno votato per i 5 Stelle e per la Lega nella
speranza di ottenere la realizzazione di importanti punti dei loro
programmi: dall’abolizione della riforma Fornero sulle pensioni al
ritorno appunto all’articolo 18.