venerdì 2 marzo 2018

Repubblica 2.3.18
Uno studio pubblicato da “El Pais”
L’Italia di Sputnik propaganda russa pro ultradestra
di Sara Bertuccioli


ROMA La guerra informatica scatenata dalla Russia per influenzare la politica e le elezioni nelle democrazie occidentali ha un fronte anche in Italia. Lo scrive il quotidiano spagnolo El Pais, che ha pubblicato i risultati di uno studio sui messaggi diffusi attraverso i social media (in particolare Twitter) da una rete che ruota attorno al sito Sputnik (Sputniknews.com), agenzia internazionale di informazione – ma secondo molti analisti sarebbe meglio dire disinformazione – con base a Mosca e disponibile in diverse lingue, tra cui l’italiano.
Secondo la ricerca effettuata dalla società Alto Data Analytics su un milione di post e tweet condivisi da circa 100 mila profili, il rischio che la propaganda russa polarizzi e orienti gli elettori verso la xenofobia e il populismo è reale. Il metodo? Diffondere messaggi anti immigrati che trovano terreno fertile tra i simpatizzanti dell’estrema destra, della Lega e in parte dei 5 Stelle. Lo schema della propaganda è quello già visto in altri contesti europei (Brexit, elezioni francesi) e anche negli Stati Uniti: titoli sensazionalistici con lo scopo di essere condivisi e amplificare il problema percepito. Il governo inglese sta analizzando l’influenza russa sul referendum sull’uscita del Regno Unito dalla Gran Bretagna (ma Facebook finora non ha trovato riscontri) e lo stesso si sta facendo in Spagna per quello in Catalogna, per non parlare delle interferenze russe, sotto indagine, nelle elezioni americane che hanno portato alla vittoria di Donald Trump.
Sputnik è il sito più citato dalla Alto Data Analytics nello studio pubblicato da El Pais. «Nel 2065 la quota dei migranti in Italia potrà superare il 40% della popolazione totale» o «Il caos degli immigrati è solo l’inizio di una guerra sociale» sono alcuni dei titoli degli articoli più condivisi dal sito russo, definito “l’agenzia di propaganda del Cremlino”. «Un modo per “orientare l’opinione pubblica indirizzando preferenze verso partiti che soffiano sul populismo».
La Data Analytics ha monitorato, da febbraio a luglio 2017, più di un milione di post su Twitter pubblicati in italiano da circa 100 mila profili: i messaggi pubblicati dagli utenti che citano il sito russo sono per il 90 per cento anti immigrati. «Non credo che Sputnik parli di temi anti immigrazione, noi giornalisti facciamo una fotografia di quello che è il Paese», risponde Marco Fontana, giornalista e collaboratore della testata e addetto stampa della Regione Piemonte, che mette in dubbio i risultati del report spagnolo: «Non è Sputnik che decide di orientare: se i nostri articoli vengono condivisi è perché c’è qualcuno che la pensa come noi». Fontana non crede che il sito sia fondamentale nella polarizzazione del dibattito sull’immigrazione in quanto i canali social della testata non hanno numeri altissimi: 45mila fan su Fb e 6.300 su Twitter.
Di opinione opposta è David Puente, noto per la sua attività contro le bufale online: «I risultati della ricerca non mi sorprendono: ora con uno studio si ha la certezza numerica del fenomeno.
Il materiale di Sputnik è condiviso soprattutto da utenti che dimostrano di appoggiare le idee di Casa Pound, Lega e a volte M5S». Quanto all’influenza del network, sarebbe stata amplificata dall’utilizzo di bot, cioè profili automatici che servono a rilanciare i contenuti.
«Ci possono essere bot ma è possibile che un account anche con pochi follower possa far diventare virale un contenuto».
I legami politici tra alcuni partiti italiani e la Russia sono noti. Nel marzo 2016 ci fu un incontro tra Alessandro Di Battista con Robert Shlegel, uomo fidato di Vladimir Putin per il web, in cui si sarebbe parlato di «format per una ulteriore cooperazione tra M5S e Russia Unita», il partito di Putin.
Sul fronte leghista, Salvini un anno fa firmò un accordo di cooperazione con Sergei Zheleznyak, vicesegretario dello stesso partito. Dopo l’incontro a Mosca, il segretario della Lega scrisse su Facebook che erano stati trattati temi come «Lotta all’immigrazione clandestina, lotta al terrorismo islamico e fine delle sanzioni economiche contro la Russia». Argomenti, guarda caso, non lontani da quelli trattati da Sputnik.