Corriere 2.3.18
La corsa al riarmo si giocherà in Europa
La sfida nucleare di Putin: nuovi missili, noi invincibili
di Franco Venturini
Vladimir
Putin ha infilato gli armamenti nucleari nell’urna. Quando mancano
diciassette giorni al voto che secondo tutti i pronostici lo confermerà
nella carica di presidente, il capo del Cremlino ha tenuto ieri, davanti
alle due Camere del Parlamento di Mosca, uno dei suoi discorsi più
bellicosi.
Con un doppio intento. Agli elettori ha ricordato che
lui è il garante della grandezza e della sicurezza della Russia.
All’Occidente ha trasmesso invece un avvertimento strategico: attenti al
riarmo voluto da Trump, non vi illudete di poter utilizzare nuove
atomiche a potenza ridotta, perché noi siamo pronti a rispondere con gli
interessi. Con l’abilità del consumato piazzista e l’ausilio di video
di grande effetto, Putin ha esposto la sua «invincibile» mercanzia
nucleare. Un missile da crociera che può raggiungere tutto il mondo, due
missili in grado di perforare qualsiasi sistema difensivo (e il
pensiero è corso allo «scudo» americano presente in Alaska, in Romania e
in Polonia) , un altro Cruise la cui traiettoria non può essere
prevista, vettori di ultima generazione lanciati da sottomarini. Gli
esperti militari dovranno ora a capire quante delle affermazioni di
Putin si riferiscano ad armi davvero nuove. Ma nel suo discorso a
contare è soprattutto la politica. Mosca non accetta che Washington
abbassi la soglia atomica mettendo a punto ordigni meno devastanti, e
avverte che se gli americani intendessero usarli in Paesi alleati della
Russia, per esempio in Siria o in Iran (che Putin non ha nominato), la
risposta del Cremlino sarebbe durissima.
Questo è il principale
telegramma che Putin ha voluto inviare a Trump. Ma nel suo discorso c’è
anche una conferma estremamente allarmante: la corsa al riarmo nucleare
di Usa e Russia è ormai cominciata, e si giocherà come sempre sul
territorio europeo. Prima vittima designata il trattato sui missili a
gittata intermedia (INF) , già al centro di infuocate polemiche tra
Washington e Mosca. Ieri è stato il presidente russo a fare il cowboy
nucleare, ma quel che continua a stupire è che mentre Trump e Putin
parlano l’Europa colpevolmente taccia. Come se la cosa non la
riguardasse.