Repubblica 16.3.18
Intervista di Mikhail Nekrich
“Vendette e veleno così. Putin bracca noi nemici all’estero”
di Marco Preve
Anche
se non c’è più il comunismo, questa è la tradizione sovietica dai tempi
di Trotsky: colpire i dissidenti fuori per avvertire anche gli
oppositori interni Berezovsky, parente del mio amico Georgy Shuppe,
anche lui avvelenato, aveva creato un archivio che faceva paura: c’erano
i segreti della cerchia putiniana
Nel febbraio 2017, mentre è
diretto per affari a Sanremo, Nekrich viene arrestato dalla polizia in
base a una richiesta di estradizione. I giudici di Genova la negano
perché in Russia i suoi diritti non sarebbero garantiti
SANREMO
(IMPERIA) «Dopo questa ondata di avvelenamenti e morti violente a
Londra, questa mattina, mio cognato che lavora per una grossa compagnia
di assicurazioni mi ha detto che ho un rating troppo alto e che non mi
farebbe mai una polizza sulla vita».
È il fatalismo russo
miscelato con l’umorismo ebraico quello che sfoggia Mikhail Nekrich, 55
anni, ingegnere minerario nato nell’ex Unione Sovietica e oggi titolare
di due passaporti, svizzero e israeliano, molto ricco e molto ricercato
da Mosca che lo accusa di aver organizzato l’omicidio di un uomo
d’affari assieme al suo socio, Georgy Shuppe, il genero del defunto
oligarca nemico di Putin, Boris Berezovsky. Ma Shuppe è anche l’ennesimo
oligarca russo finito, poche settimane fa, in ospedale dopo una cena
sulla quale Scotland Yard ha aperto un’inchiesta.
«Georgy ama
mangiare e bere ma credetemi, e sono 25 anni che siamo amici, non gli
era mai capitato di bere e restare in coma per cinque giorni…».
La
richiesta di estradizione di Nekrich - difeso dagli avvocati Andrea
Rovere e Sabrina Franzone - è stata respinta dai giudici della Corte di
Appello di Genova così come hanno fatto quelli inglesi per Shuppe. Due
sentenze fotocopia che sono veri e propri atti d’accusa contro il
sistema giudiziario e investigativo russo. E ora entrambi hanno
formalmente chiesto all’Interpol di rimuovere i loro mandati di arresto
internazionali.
Ingegner Nekrich, che cosa sta accadendo a Londra nella vostra comunità?
«Putin
è vicino al quarto mandato e attorno a lui c’è chi non ha bisogno di
ordini, così, appena capisce che qualcuno non è gradito all’imperatore,
si muove per colpirlo. D’altra parte, anche se non c’è più il comunismo
questa è la tradizione sovietica dai tempi di Trotsky. Colpire i nemici
anche all’esterno per ingraziarsi i capi, destabilizzare gli Stati
esteri e terrorizzare i dissidenti interni».
Come vive un russo nemico del Cremlino a Londra?
«Io da Londra sono andato via.
Vivo
in Israele dove sono sicuramente più sicuro, ma quando mi trovo
all’estero non adotto particolari misure di sicurezza. Quindici anni fa a
Mosca giravo con due jeep con uomini armati di scorta, ma se ti
vogliono ammazzare il sistema lo trovano, quindi adesso cerco di vivere
la mia vita senza pensare troppo al domani. Ma Georgy Shuppe che
continua a vivere a Londra lo fa con una doppia scorta, dell’Mi5 e sua
personale, restando chiuso nella sua villa, specie ora dopo questo
“misterioso” malore che lo ha quasi ucciso».
Shuppe è il genero del defunto Berezovsky che continua a fare paura anche da morto, perché?
«Berezovsky
era un genio. A 30 anni era già professore di ingegneria, primo
oligarca, primo potentissimo proprietario di una televisione privata, un
po’ come il vostro Berlusconi, è stato fondamentale il suo aiuto
mediatico per l’elezione di Eltsin e poi di Putin, prima che diventasse
suo nemico. Aveva una grande capacità di analisi ma non dei difetti
umani. Soprattutto registrava quasi maniacalmente ogni informazione
importante: incontri, contratti d’affari, colloqui, impressioni, e
numeri.
Aveva creato un archivio che si portò dietro quando raggiunse Londra e al quale i suoi nemici hanno dato la caccia.
Quell’archivio
faceva effettivamente paura perché conteneva i segreti di Putin e della
sua cerchia più fidata. Credo però che il suo contenuto sia oggi a
conoscenza sia dell’Inghilterra che degli Stati Uniti e venga forse
utilizzato come una scusa per compiere vendette più che per un reale
interesse».
La Gran Bretagna ritiene che siano coinvolti i servizi russi o apparati militari anche per il genere di veleno utilizzato.
«Il
veleno è un marchio di fabbrica. L’Icr, ovvero il Comitato
investigativo della federazione russa ovvero la polizia federale che
dipende direttamente dalla presidenza, dispone ancora di quella sezione
creata durante la guerra dal Kgb ovvero la Smersh, la sezione “affari
bagnati” che aveva il compito di eliminare spie e traditori. E Skripal,
con il suo tradimento, era uno che aveva rovinato la carriera a molti.
Non riesco invece a capire l’assassinio di Nikolai Glushkov che
conoscevo bene e non poteva più essere un pericolo per nessuno.
Ma se si vuole lanciare un messaggio, anche uccidere un anziano innocuo può servire».
Il
ministro degli Esteri russo Lavrov ha annunciato ritorsioni contro
l’Inghilterra, siamo alla vigilia di una frattura diplomatica
pericolosa?
«Vedo solo ipocrisia . Lavrov ha una figlia nata in
Usa e cresciuta in Gran Bretagna che parla meglio l’inglese del russo. E
tutti i potenti dell’establishment del Cremlino hanno soldi o proprietà
a Londra».