La Stampa 28.3.18
Nella scuola montessoriana di Bankitalia
Abusava delle bimbe dell’asilo
Arrestato il maestro d’inglese
di Edoardo Izzo
Gravissimi
episodi di pedofilia, se non veri e propri stupri, si sono consumati
nella scuola materna «Casa dei bambini», quella dove vanno i figli dei
dipendenti di Bankitalia. J. T., 25 anni, maestro di inglese, è stato
arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando
provinciale di Roma con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei
confronti di almeno dieci bambine di età compresa tra 3 e 5 anni.
Le
prove a carico dell’insegnante - che aveva preso in Thailandia
l’abilitazione all’insegnamento dell’inglese ai bambini - sono
inequivocabili: è stato immortalato in atteggiamenti intimi con le sue
alunne, dalle telecamere messe nelle aule a seguito delle denunce dei
genitori, preoccupati di quanto raccontavano le bimbe al rientro da
scuola.
La denuncia dei genitori
Le indagini hanno preso
avvio dagli esposti dei preoccupatissimi genitori delle giovani vittime.
Da quelle denunce è partita l’inchiesta dei carabinieri, coordinati
dalla procura di Roma, che ha permesso di accertare le violenze. Gli
abusi sessuali, in particolare, sono avvenuti nel laboratorio di inglese
dell’edificio scolastico di Largo Bastia, periferia est della Capitale,
dove un tempo Bankitalia stampava le sue banconote.
L’istituto di Bankitalia
La
scuola, di ispirazione montessoriana, ospita oggi 150 alunni, figli di
dipendenti della prestigiosa istituzione guidata da Ignazio Visco. E
proprio il clima di serenità e fiducia che regna in ambienti come quelli
collegati a Palazzo Koch avrebbe favorito gli abusi. L’insegnante
infatti avrebbe approfittato del clima di fiducia assoluta per toccare
nelle parti intime le piccole, una decina di sue allieve.
Il
maestro, arrestato una settimana fa, è stato interrogato venerdì scorso
dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, e dai pm Eleonora Fini e
Francesca Passaniti. L’uomo ha comunque provato a giustificarsi, ma le
immagini eloquenti delle telecamere hanno reso impossibile la difesa.
Per questo il gip di Roma Clementina Forleo ha ritenuto come più idonea
la misura del carcere rispetto a quella dei domiciliari che erano stati
concessi a J.T. prima dell’interrogatorio di garanzia. E le indagini dei
carabinieri andranno avanti. Non si può, infatti, escludere che il
giovane maestro possa aver colpito anche in precedenza. Si cerca dunque
nel passato dell’insegnante se possano esservi altre ombre, come spesso
accade con i pedofili considerati nella maggior parte dei casi
«predatori seriali».
I precedenti
L’episodio è molto simile
ad un altro avvenuto ad ottobre del 2016. In quell’occasione le vittime,
bambine di 4 anni, erano state violentate dal bidello di 57 anni. E
anche quella volta, dopo la denuncia dei genitori, la prova degli abusi è
stata fornita grazie alle telecamere posizionate dagli inquirenti
nell’area giochi della scuola materna di Nuovo Salario.