domenica 25 marzo 2018

La Stampa 25.3.18
La figlia assunta al ministero
«Devo pagare per sempre?»
di Andrea Zambenedetti

«Mi chiedo se dovrò pagare per tutta la vita per quella vicenda». Ludovica Casellati, figlia della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti, ieri si è trovata di nuovo sotto il fuoco incrociato per una storia che risale al 2004 quando la madre, sottosegretario alla Salute nel dicastero guidato da Girolamo Sirchia, la volle a capo della sua segreteria. Oggi Ludovica, laureata in giurisprudenza, fa la giornalista ed è editore di una rivista di viaggi in bicicletta. Anche ieri era impegnata nel suo lavoro accompagnando alcuni reporter lungo le strade di Montalcino. «Oggi questa vicenda è tornata fuori. Cosa vuole che le dica. In quel periodo mia mamma non si fidava di nessuno e decise di nominare me. Ma non è stata un’assunzione. Per questa ragione non vedo perché oggi se ne parli ancora. Per noi è come se il diritto all’oblio non esistesse».
Forse uno dei motivi per cui la vicenda è tornata attuale è che l’elezione è arrivata dopo un’intesa con il M5S che sul tema non ha mai ammesso sconti?
«Non lo so, ma non ho avuto nessuna assunzione senza concorso. Ho solo ricoperto il ruolo per un breve periodo. Tanto che ora mi occupo di altro».
In un post su Facebook ha scritto che «per affrontare le salite più dure mi hanno insegnato che ci vuole preparazione, strategia, costanza e gambe! Ti sto festeggiando così, grande mammina!». Dopo l’elezione ha avuto modo di parlarle?
«Si per pochissimi istanti. Era felice».
Per la figlia qual è stato momento più emozionante, la prima elezione in parlamento nel 1994 o la nomina a presidente del Senato?
«Sicuramente oggi è il giorno più emozionante».
Dall’inizio della legislatura sua mamma le aveva confidato ambizioni o aspettative?
«Era serena, sapeva che erano decisioni che venivano prese a più alto livello».