La Stampa 22.3.18
Merkel rilancia sull’Islam
“È parte della Germania”
La cancelliera presenta il nuovo governo: priorità a Europa e integrazione
di Walter Rauhe
Integrazione
degli immigrati e delle comunità islamiche nella società tedesca,
rafforzamento del welfare e dell’equità sociale e sostegno al processo
di coesione in Europa. Sono questi i punti salienti del programma di
governo per i tre anni e mezzo che restano ad Angela Merkel e al suo
nuovo governo di Grande coalizione nell’attuale legislatura. Nel suo
primo discorso programmatico al Bundestag dopo la riconferma al suo
quarto mandato, la cancelliera cristiano-democratica ha posto un forte
accento sul rispetto della comunità musulmana in Germania messo invece
in discussione pochi giorni fa dal suo stesso ministro dell’Interno
Horst Seehofer (Csu) che aveva invece negato all’Islam l’appartenenza
alla realtà tedesca.
«L’Islam è diventato parte della Germania»,
ha così ribadito Angela Merkel nel corso del suo atteso discorso di
fronte ai deputati della Camera bassa del Parlamento tedesco. «Nel Paese
vivono 4,5 milioni di musulmani e per me è fuori discussione che sia
loro, sia la religione alla quale appartengono siano nel frattempo parte
integrante della nostra nazione», ha sostenuto la Cancelliera non
indietreggiando di un millimetro sulle sue posizioni a favore della
convivenza multi-religiosa e dell’integrazione dei migranti. E tornando
sul tema che più ha caratterizzato la sua azione politica nel corso
dell’ultimo quadriennio, Angela Merkel ha ribadito il fatto che sia
stato giusto accogliere in Germania quasi un milione di profughi
provenienti in massima parte dalla Siria, dall’Afghanistan e dall’Iraq,
ammettendo solo di aver sottovalutato inizialmente la mole di lavoro
legata a questo compito. Una posizione che non ha mancato di chiamare in
campo il più forte gruppo d’opposizione al Bundestag, quello della
destra populista dell’Alternative für Deutschland. «Non ho il dovere di
condividere la mia patria con altri», ha replicato il capogruppo
dell’AfD Alexander Gauland. «È Angela Merkel che divide la Germania e
che disintegra l’Europa».
Secondo l’analisi della Cancelliera il
mondo starebbe attualmente cambiando «in modo epocale». E questo non
vale solo per la composizione della nostre società, ma anche per i
mercati. Nei settori chiave del Made in Germany come quello dell’auto,
della chimica o dei macchinari le sfide sarebbero notevoli tanto che
nessuno potrebbe garantire anche in futuro alla Germania gli stessi
indici di crescita e prosperità di oggi. All’indirizzo di Donald Trump,
Angela Merkel ha rinnovato la sua critica ai nuovi protezionismi e ai
dazi. «Non è così che si vince la sfida della globalizzazione. Adottando
questi strumenti a perdere sarebbero alla fine tutti». Il suo obiettivo
è quello di raggiungere in Germania la piena occupazione entro il 2025,
ha concluso la Cancelliera senza sbilanciarsi però su come intende
concretamente giungere a questo traguardo. In Germania come in Europa.