La Stampa 19.3.18
Putin stravince e attacca i nemici della Russia
“Il trionfo è il nostro destino”
Il
presidente rieletto con il 75% dei consensi, affluenza in calo “Davanti
a noi sfide enormi”. L’Ucraina chiude i seggi elettorali
di Giuseppe Agliastro
Missione
compiuta per Vladimir Putin. Il leader del Cremlino si è assicurato un
quarto mandato presidenziale con un plebiscito. Addirittura superando il
70% dei voti fissato come obiettivo per legittimare al massimo la sua
rielezione. Con il 60% delle schede scrutinate, Putin è in testa con il
75,6% delle preferenze. Gli altri candidati seguono a distanza abissale:
al secondo posto c’è il comunista Grudinin con il 12,88%, seguono il
nazionalista Zhirinovsky con il 6,12%, l’oppositrice glamour Ksenia
Sobchak con l’1,45% e il liberale Yavlinski con lo 0,85%.
Putin
potrebbe non aver centrato in pieno l’altro bersaglio: quello
dell’affluenza. Doveva attestarsi anch’essa attorno al 70%. Secondo i
dati raccolti da Vtsiom, sarebbe leggermente più bassa: attorno al
63,7%. Non un grosso problema. Per Putin le presidenziali sono state un
trionfo. Nonché un grande passo in avanti rispetto al 2012, quando
ottenne il 64% dei voti, ma in elezioni falsate dai brogli e contestate
in piazza da migliaia di persone. Anche ieri sono state registrate
diverse irregolarità: schede inserite nelle urne ancor prima
dell’apertura dei seggi, pressioni sui dipendenti pubblici e pullman
pieni di elettori da portare al voto. Ma rispetto a sei anni fa Putin
gode di una popolarità da record. La propaganda del Cremlino ha
sfruttato abilmente l’annessione della Crimea e le frizioni con
l’Occidente riuscendo a compattare l’opinione pubblica attorno a un
presidente ormai padre della patria. Anche l’ultimo scontro a muso duro
con Londra per l’avvelenamento dell’ex spia doppiogiochista Sergey
Skripal e la conseguente reciproca espulsione di massa di diplomatici
pare aver giovato a Putin. Al punto che il portavoce della campagna
elettorale dello «zar» ha ringraziato sarcasticamente Theresa May perché
coi suoi toni da ultimatum ha spronato i russi alle urne per dimostrare
il proprio sostegno a Putin.
Anche all’estero i russi hanno
formato lunghe file davanti ai consolati per votare. Tranne in Ucraina,
dove il governo ha vietato ai cittadini russi di andare alle urne. Il
presidente della commissione diritti umani dell’assemblea parlamentare
Osce Ignazio Sanchez Amor, e la capo delegazione degli osservatori
dell’assemblea parlamentare dell’Osce in Russia, Marietta Tidei, hanno
reagito inviando una lettera all’ambasciatore di Kiev presso l’Osce «per
segnalare che il diritto di molti cittadini russi al voto non è stato
garantito».
Putin è al potere dal 1999 e minaccia il primato di
Stalin, che ha avuto in mano le redini dell’Urss dal 1924 al 1953. Ieri
si è assicurato altri sei anni da presidente. Nel 2024 avrà 72 anni e
già c’è chi non esclude che si inventerà qualcosa per restare in sella
anche oltre.