giovedì 15 marzo 2018

La Stampa 15.3.18
Trump battuto in Pennsylvania ora teme l’onda democratica
Lamb a un passo dalla conquista del seggio alla Camera I repubblicani: campanello d’allarme per il voto di midterm
di Paolo Mastrolilli


L’ondata democratica, che minaccia di togliere ai repubblicani la maggioranza alla Camera nelle elezioni midterm di novembre, sta diventando un’ipotesi sempre più realistica, dopo il voto di martedì in Pennsylvania.
Una manciata di consensi, 641 per la precisione, separa Conor Lamb da Rick Saccone, il candidato democratico e repubblicano che si contendono il seggio del distretto 18, lasciato vacante dal deputato del Gop Tim Murphy dopo che la sua amante lo ha accusato di averla istigata ad abortire. Il democratico è in vantaggio, ma comunque vada a finire il risultato è allarmante per il partito del presidente, perché nel 2016 Trump aveva battuto Hillary Clinton in questo distretto con uno scarto del 20%. Il messaggio degli elettori è quindi negativo per i repubblicani, perché qui erano così forti che nelle ultime due elezioni i democratici non avevano neppure presentato un candidato.
Conor Lamb, ex marine e procuratore di 33 anni, ha condotto una campagna molto energica, prendendo le distanze dall’ala più liberal del suo partito. Ha detto che non appoggerebbe Nancy Pelosi come Speaker, ed è contro l’aborto. In pratica ha corso come un repubblicano travestito da democratico.
Rick Saccone, 60 anni, si è invece appoggiato a Trump, che sabato è venuto a sostenerlo nei comizi, e in precedenza aveva inviato il vice Pence e il figlio Don ad aiutarlo. Gli analisti pensano che il capo della Casa Bianca abbia annunciato i dazi sulle importazioni di acciaio anche per favorire il candidato repubblicano nella sua sfida, perché questa industria è molto importante nel distretto. Il Gop alla fine è stato costretto ad investire 10 milioni di dollari nella campagna, dove secondo un operativo «avremmo dovuto vincere anche presentando il cane di Saccone».
Lamb ha un vantaggio di 641 voti, ma restano ancora da contare oltre mille schede inviate per posta prima dell’apertura dei seggi. Il problema però è che per colmare lo svantaggio, Saccone dovrebbe conquistare oltre il 70% di questi consensi, in contee dove non ha mai raggiunto il 60%.
Al di là del risultato finale, l’allarme per i repubblicani è doppio: primo, perché il vantaggio del 20% ottenuto da Trump nel 2016 è svanito; secondo, perché lo stesso impegno del presidente e della sua famiglia nella campagna elettorale non sono bastati a invertire la tendenza negativa. Questo è dipeso in parte dalla bravura di Lamb, candidato più abile di Saccone, ma anche da una reazione negativa al capo della Casa Bianca, che ad esempio ha consentito ai sindacati di riportare molti colletti blu nell’ovile democratico. I tagli alle tasse e i dazi, in sostanza, non sono bastati a convincere gli elettori.
Lo Speaker della Camera Ryan, durante una riunione d’emergenza del partito, ha detto che il risultato «è un campanello d’allarme. Però non è detto che costituisca un precedente, perché altrove i democratici non potranno presentare candidati così conservatori». Questo è vero, ma fino ad un certo punto. Lamb infatti appartiene alla corrente strutturata dei «blue dogs», che a novembre spingerà il partito verso il centro in tutto il paese.
Negli Stati Uniti ci sono 119 distretti in cui sono stati eletti deputati repubblicani, con un margine inferiore al 20% ottenuto dal presidente qui in Pennsylvania. Questo li rende vulnerabili, aumentando il rischio che perdano i 24 seggi necessari ai democratici per riprendere la maggioranza alla Camera.
Se ciò succedesse, l’agenda legislativa di Trump verrebbe paralizzata, e i suoi oppositori potrebbero avviare il processo di impeachment per il «Russiagate».