Il Sole Domenica 18.2.18
Scommessa su dio
Rimbrotti dei cristiani ai pagani
di Armando Torno
Nei
Pensieri Blaise Pascal parlò della scommessa, del “pari”. Sosteneva che
conviene a ogni uomo. Detta in soldoni, si può così riassumere:
scommettete sull’esistenza di Dio; se Lui c’è guadagnate tutto, se non
c’è nulla si perde. La proposta del filosofo avrà una fortuna
straordinaria, ma taluni scriveranno che non si trattava di un’idea
nuova. Ernest Jovy, che tra il 1927 e il 1936 pubblicò nove volumi di
Études pascaliennes, notava che già Platone nel Fedone e Seneca
utilizzarono un simile argomento; o almeno si avvicinarono al “pari”. Fu
comunque Pierre Bayle nel suo celebre Dictionnaire (la prima edizione
di Rotterdam, in 4 volumi, comincia nel 1695) che segnalò un antico
testo analogo a quello di Pascal: era autore un Padre della Chiesa,
Arnobio. L’opera si intitolava Adversus nationes, Contro i pagani.
Non
si creda che la ricerca delle “sources” si chetasse dopo Bayle. Per
fare un altro esempio, basterà ricordare Louis Blanchet: nel 1919
sosteneva che la fonte più vicina a Pascal fosse padre Antoine Sirmond,
della Compagnia di Gesù. In un libro del 1635, intitolato Démonstration
de l’immortalité de l’âme, già la esponeva. Come dire: il giansenista
dei Pensieri attingeva a fonti che desiderava confutare. Non è il caso
di riferire tutto il gran dibattere che seguì, giacché si lessero
infinite altre indicazioni; ne diede comunque conto, con una storia
esauriente, il norvegese Per Lønning nel suo saggio Questa scommessa
paurosa, nel 1980.
Ora, dopo una nuova edizione di Contro i
pagani, uscita nella collana Scrittori cristiani dell’Africa romana di
Città Nuova, si rincontra il tema della scommessa. I sette libri
dell’opera si basano sul testo latino stabilito a suo tempo da Concetto
Marchesi (la seconda edizione uscì nel 1953), poi criticamente rivisto
da Chiara O. Tommasi, studiosa che ha tenuto conto dei miglioramenti di
singole parti editate successivamente. La traduzione si deve a Biagio
Amata.
Arnobio di Sicca, noto anche come “il Vecchio”, morì nel
327 circa della nostra era. Retore pagano e maestro del più celebre
apologeta Lattanzio, si convertì in età avanzata e avrebbe scritto
Contro i pagani dopo una visione avuta in sogno in un anno precedente il
311, data in cui si registra il primo editto di tolleranza di Galerio. È
un’opera che sovente presenta più pathos declamatorio che calore di
fede, forse perché l’autore non conosceva ancora a fondo il
cristianesimo. È un testo che conserva notevole interesse proprio grazie
ai suoi difetti: taluni argomenti contengono una vasta problematica,
alla quale appartengono i temi della scommessa, L’opera è importante per
comprendere lo scontro tra cristianesimo e paganesimo.
Arnobio ha
una cultura che non è quella di un apologeta consumato e ricorre a
slanci, non dimenticando le abilità del suo mestiere. Ricorda, per
esempio, che attuando i principi di Gesù le guerre sarebbero impossibili
(I libro); mostra come taluni insegnamenti cristiani si trovino nei
testi dei grandi filosofi greci (II libro, dove nota che Platone aveva
già intuito l’immortalità dell’anima). L’attacco ai miti degli dei (dal
II al V libro) consente ad Arnobio di sottolineare che la loro
interpretazione allegorica non è accettabile; poi ripudia la sua vecchia
religione (VI libro) e con essa templi e simulacri; infine, nel VII
libro, che non è stato rifinito, condanna i sacrifici.
C’è un po’
tutto quello che all’inizio del IV secolo i cristiani rimproveravano ai
pagani e, per molti aspetti, è un’opera che risponde alle offensive dei
gentili. Si pensi a Celso e al suo Discorso vero, del II secolo; ci si
ricordi delle critiche contro la nuova fede culminanti, alla fine del
III secolo, con l’opera più forte: Contro i cristiani di Porfirio. Lo
scontro, comunque, proseguì oltre Arnobio, ben oltre Porfirio, andò
avanti almeno sino al VI secolo. Sarebbe una storia da approfondire e
ripensare, forse da riscrivere. Per capire meglio le radici
dell’Occidente.
Arnobio, Contro i pagani , Città Nuova Editrice, Roma, pagg. 622, € 82