Il Sole domenica 11.3.18
Voglia di altri mondi
Filosofi sedotti dagli alieni
di Armando Torno
La
città di Königsberg, oggi Kaliningrad, sita nella Prussia orientale, è
un’enclave russa. Sono rimasti miseri frammenti del grande passato.
Durante il governo di Brežnev, una cinquantina di anni fa, fu demolito
il castello dell’ordine teutonico, insieme a pochi altri monumenti
tedeschi superstiti. Si salvò soltanto quanto restava della cattedrale,
accanto a cui nell’angolo Nord-Est, in un piccolo mausoleo costruito nel
1924, c’è la tomba di Immanuel Kant. Una lapide, in tedesco e russo,
ricorda una frase del filosofo tratta dal finale della Critica della
ragion pratica: «Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione
sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la
riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge
morale in me».
Parole che ogni volta sorprendono. Il «cielo
stellato sopra di me» fu un pensiero frequente di Kant. In molte sue
opere, dalle critiche alla Storia universale della natura e teoria del
cielo», il filosofo si poneva continuamente domande su possibili
abitanti extraterrestri. Ora Elliott J. Thomas, in un suo divertente
libretto dal titolo Siamo soli nell’universo?, ha utilizzato Kant come
uno dei maggiori testimoni sull’argomento. Riporta alcune sue citazioni.
«Se fosse possibile – scrisse il sommo - decidere la cosa per mezzo di
una qualche esperienza, io scommetterei tutta la mia fortuna sul fatto
che almeno uno dei pianeti che vediamo è abitato. Ciò non è una semplice
opinione, ma una ferma fede…». Tali affermazioni non sono distanti da
quelli del regista Stanley Kubrick che – anch’egli riportato da Elliott
J. Thomas – dichiarava: «È ragionevole ammettere che debbano esserci
innumerevoli miliardi di pianeti dove è emersa la vita biologica, e le
probabilità che tale vita abbia sviluppato un’intelligenza sono alte».
Una
risposta si trova anche nelle Operette morali di Giacomo Leopardi, nel
Dialogo della Terra e della Luna. Quest’ultima replica a una questione
su altri “abitatori”, posta dal suo pianeta: non sono «né bestie né
uomini, che io non so che razza di creature siano né gli uni né
l'altre». Si può continuare con Voltaire o retrocedere al XV secolo con
Cusano, il quale ne Il Dio nascosto scriveva: «Gli abitanti delle altre
stelle, quali che siano, non sono paragonabili con quelli del nostro
mondo». Il mondo greco credeva in tale ipotesi, come provano numerose
testimonianze, a cominciare da un esplicito frammento di Anassagora,
amico e maestro di Pericle. O dal pitagorico Filolao, vissuto tra il V e
il IV secolo prima della nostra era, che popolava la luna di piante e
animali che «non espellono alcun rifiuto».
Un discepolo di
Democrito, Metrodoro di Chio, nel IV secolo a. C., in un frammento
sostenne: «Considerare la Terra l’unico mondo abitato in uno spazio
infinito è assurdo come ritenere che in un intero campo seminato a
miglio germogli un solo granello». Le ipotesi si moltiplicarono dal XVI
secolo in poi. Da Giordano Bruno a Keplero («Ogni pianeta, insieme ai
suoi occupanti, è servito dai propri satelliti»), da Fontenelle che
credeva alla «pluralità dei mondi» ad Huygens via via sino a Lenin non
c’è che l’imbarazzo della scelta.
A volte ci si accorge che le
domande poste non erano aiutate dai mezzi tecnici ora disponibili. Basti
pensare al Green Bank Telescope, in West Virginia, attivo in una zona
dove sono quasi assenti tutte le forme di trasmissione radio. E' il più
grande radiotelescopio del mondo, con un diametro di 100 metri. Il 31
agosto dello scorso anno il notiziario dell’Istituto Nazionale di
Astrofisica (www.media.inaf.it) annunciava che erano stati captati
misteriosi segnali, “lampi radio veloci”, provenienti da una galassia
nana distante tre miliardi di anni luce da noi. La fonte e la natura,
sconosciute; non era possibile stabilire chi o che cosa avesse emesso
tali impulsi. Messaggi di un pianeta perso negli abissi dello spazio?
Altro? Crediamo sempre di esseri soli nell’universo?
Elliot J. Thomas, Siamo soli nell’universo? Filosofia degli extraterrestri, il melangolo, Genova, pagg. 80, € 7