il manifesto 6.3.18
Il segno, paradossale e positivo, della valanga dei 5Stelle al Sud
Meridione.
Non promettono posti, non sono legati a clientele, sono per il reddito
minimo (in forme discutibili), sono vergini di un passato che ha
regalato solo logiche di clan
di Piero Bevilacqua
È
difficile mostrare sorpresa di fronte ai dati più o meno definitivi di
queste elezioni di tardo inverno 2018. Non sono sorprendenti – sia detto
senza alcuna iattanza – per chi segue la vita politica dalle strade
della città e non dall’aria condizionata dei palazzi.
Per chi ha
seguito il rovesciamento strategico del Pd di Renzi, da pallido partito
socialdemocratico a formazione di destra conclamata. Un partito di
governo che ha gettato allo sbando del precariato due generazioni di
giovani, ha sottomesso la scuola alle ragioni di Confindustria,
affidandola a una sindacalista, ha “risolto” il problema degli immigrati
rinchiudendoli nei lager della Libia. E non vale, per quest’ultima
notazione, osservare che Salvini ha vinto per le ragioni opposte.
È
IL POPOLO CHE VOTAVA a sinistra che fa mancare il suo consenso per
queste scelte. Esistono fedeltà antiche, tra gli elettori, che
sopravvivono agli scenari mutevoli della politica politicata.
LiberieUguali, tardiva iniziativa politica, costellata di errori, e
apparsa subito come cartello elettorale (dunque tutta interna alle
logiche e ai rituali che spingono gli elettori a disertare le urne, o a
votare per le formazioni populiste) è andata peggio del previsto. Ma per
questo versante di problemi ci sarà tempo per ragionare.
QUEL CHE
ERA INVECE IMPREVEDIBILE, è non tanto la vittoria generale dei 5Stelle,
quanto la sua affermazione totalitaria in tutto il Sud continentale e
nelle Isole. Che cosa è accaduto? Perché un tale successo, che si spalma
con impressionante regolarità su tutto il territorio meridionale? Le
analisi circostanziate dei prossimi giorni ci faranno capire meglio i
particolari di questo evento di vasta portata. Ma chi ha una qualche
informazione generale sul Sud di oggi può avanzare qualche
considerazione non priva di fondamento.
I 5 STELLE VINCONO INNANZI
TUTTO perché al Sud gli effetti dello svuotamento della democrazia
rappresentativa sono più gravi che altrove. Non è solo perché da quando
esiste il Porcellum, cioé a partire dal 2005, gli elettori non possono
più scegliere i propri candidati. O perché, qualunque sia l’esito delle
elezioni a cui partecipano da oltre 10 anni, amministrative o politiche,
la condizione sociale di una massa crescente di loro non muta, anzi
peggiora. Ma il fatto che il ceto politico, soprattutto quello dei
governi locali e nazionali, mostra una sovrana inettitudine a cambiare
alcunché della loro vita e soprattutto si presenta come una élite che
vive immersa in privilegi ed affari, qualunque sia la colorazione
politica di appartenenza. Infine, particolare ignoto a chi non segue da
vicino i fenomeni politici di questa parte del paese, in molte aree del
Sud il voto non è più libero. La disoccupazione perdurante degli ultimi
anni ha creato una dipendenza grave e sempre più stretta di una platea
estesa di cittadini dai favori e dalle influenza dei detentori di potere
grandi e piccoli. Una società civile resa fragile dalle scarse fonti di
reddito e occasioni di lavoro, è oggi sempre più assoggettata ai
comandi della politica affaristica, quando non della criminalità
organizzata.
SE TALE QUADRO HA UN MINIMO di verosimiglianza, è
naturale che il movimento 5stelle sia apparso con tutte le
caratteristiche di un movimento antisistema. e perciò ha finito con
l’avere questa forza dirompente. se ci si riflette bene, la vittoria
elettorale di tale formazione appare paradossalmente come un segnale
positivo. Esprime la volontà di ribellione e di libertà del nostro
mezzogiorno. una parte del paese che non si vuole arrendere a una
visione della politica non solo svuotata di ideali (che pretesa!), ma
priva di dignità, di una qualche sfumatura morale, piegata in maniera
sempre più sordida a logiche di clan.
I 5STELLE NON PROMETTEVANO
posti di lavoro, non sono legati a clientele locali, hanno mostrato di
praticare una politica anticasta con i rimborsi (ah, gli idioti che li
rimproveravano perché alcuni di loro erano inadempienti!), si battono da
sempre per un reddito minimo ( con una formulazione ultimamente
discutibile), si presentano soprattutto – ahimé – come angeli senza
passato. E questo appare il più grande merito. Perché di fronte alla
montagna di fallimenti che è stata la politica nazionale degli ultimi
anni, agli occhi di tanti italiani e soprattutto meridionali, la vergine
inesperienza dei 5Stelle è di gran lunga preferibile alla competenza
delle vecchie volpi, sempre le stesse, impegnate a conservare presidi di
potere di piccolo cabotaggio e a non cambiare alcunché.