il manifesto 4.3.18
Ucraina sempre più nel caos: «Shaakashvili boys» e nazi contro la polizia
Ucraina.
E proprio ieri Gazprom ha comunicato di aver «iniziato la procedura di
cancellazione dei contratti con Naftogaz Ucraina» per il prossimo
biennio
di Yurii Colombo
Ieri mattina mentre una
bufera di neve si abbatteva su Kiev, manifestanti sostenitori di
Michail Shaakashvili (l’ex presidente georgiano oppositore di
Poroshenko, ora in «esilio» in Polonia) provenienti da tutte le
provincie ucraine e sostenuti anche da militanti dell’estrema destra
della capitale, hanno attaccato la polizia che si trova a protezione del
Parlamento.
SI È TRATTATO DI UN ASSALTO in piena regola: i
manifestanti armati di bastoni e scudi di ferro hanno eretto barricate e
bruciato automobili, impegnando la polizia in scontri che sono durati
per oltre due ore.
La polizia è riuscita alla fine a respingere
l’attacco. Sono rimasti feriti durante gli incidenti 50 persone mentre
altre 40 sono stati arrestati.
In alcune delle tende approntate
all’alba dagli assalitori sono state poi ritrovate non solo bottiglie
molotov ma anche 9 bombe a mano modello RGD-5 e 5 fucili
lancia-lacrimogeni.
L’UCRAINA È ORMAI NEL CAOS. Proprio ieri
Gazprom ha comunicato di aver «iniziato la procedura di cancellazione
dei contratti con Naftogaz Ucraina» per il prossimo biennio.
La
Russia intende così sin da subito non far più transitare sul suolo
ucraino, visto che «Turkish Stream», la pipeline che porterà l’«oro blu»
ad Ankara è ormai in avanzatissimo stato di costruzione.
Per
l’Ucraina, dicono gli esperti, si tratterà di una perdita di 2 due
miliardi di dollari l’anno, una cifra di tutto rispetto per un paese da
tempo al collasso economico.
Già da venerdì Gazprom ha smesso di fornire gas a Kiev lasciando famiglie e imprese ucraine senza riscaldamento.
Ieri
mattina in Tv il presidente Poroshenko ha cercato di rassicurare la
popolazione: «il deficit energetico è stato risolto. Abbiamo fatto
richiesta di gas a Polonia, Ungheria e Slovacchia ed entro 10-20 ore la
situazione tornerà alla normalità».
ANCHE GLI USA sono intervenuti
nella contesa tra i due paesi slavi. Heather Nautert portavoce del
dipartimento di Stato ha sostenuto che «la fornitura e il transito di
gas non deve mai essere un’arma politica. La Russia dimostri di essere
un fornitore di energia credibile».
Ma a Mosca non sono disposti a
fare sconti: «l’Ucraina provveda a pagare il debito di 4,6 miliardi di
dollari e poi ne riparleremo» hanno replicato da Gazprom.