Il Fatto 26.3.18
Caso David Rossi, un ex gigolò a Le Iene: “Festini di Siena: politici banchieri e magistrati”
Un gigolò intervistato dalle Iene dopo il mistero della morte di David Rossi
di Davide Vecchi
Magistrati,
imprenditori, prelati, manager, giornalisti, massoni, uomini delle
forze dell’ordine, politici, tra cui un ex ministro: sono numerosi i
soggetti riconosciuti da un gigolò come partecipanti ad alcune cene e
festini consumati nelle ville attorno a Siena, in particolare in una a
Monteriggioni. Tutti collegati a Mps. L’ultimo tassello del mosaico
sulla morte di David Rossi, il manager di Monte dei Paschi trovato morto
la sera del 6 marzo 2013, lo rivela le Iene in un servizio mandato in
onda ieri sera e che ora passerà al vaglio dei magistrati di Genova,
competente sull’operato dei pm senesi. Un tassello che sarebbe dovuto
essere individuato e approfondito già nel 2013 dagli inquirenti toscani e
invece portato alla luce – come molto altro in questa vicenda – da
inchieste giornalistiche. In particolare un libro pubblicato a ottobre
da Chiarelettere e le Iene hanno denunciato le lacune delle indagini
spingendo la procura di Genova ad aprire un fascicolo a carico dei
colleghi di Siena per individuare possibili negligenze nelle indagini
sulla morte di Rossi.
Troppe infatti sono le carenze – per
incapacità o dolo – registrate nella prima fase dell’inchiesta sulla
scomparsa del manager di Mps. In particolare alcune prove fondamentali
distrutte dal pm Aldo Natalini, come sette fazzoletti sporchi di sangue
trovati nell’ufficio di Rossi e mandate al macero nell’agosto 2013 con
indagini ancora in corso, prima ancora che il giudice per le indagini
preliminari disponesse l’archiviazione o un supplemento di indagini e
senza avvisare neanche i legali dei familiari di David. Non solo. I
fazzoletti sono stati distrutti senza neanche essere prima analizzati.
Con loro molte altre prove che sarebbe state fondamentali a ricostruire
l’accaduto. I video delle 12 telecamere, le celle dei telefonini
presenti nella zona, l’elenco dei possibili testimoni, l’esame dei
presenti nell’area di Mps: giusto per citare alcune delle ormai evidenti
lacune investigative.
Lo scorso novembre l’ex sindaco di Siena,
Pierluigi Piccini, ha rivelato a Le Iene l’esistenza di alcuni festini
nelle colline senesi ai quali avrebbero partecipato anche i magistrati.
Secondo il racconto fatto alla trasmissione televisiva, le indagini
sulla scomparsa di Rossi non sono state compiute e il caso rapidamente
liquidato come suicidio proprio perché alcuni magistrati avrebbero avuto
dei rapporti diretti con altri personaggi di spicco della banca e della
città interessati a non approfondire la verità. Questa versione trova
ora un riscontro concreto nella testimonianza del gigolò raccolta e
trasmessa ieri dalle Iene e che ora passerà al vaglio dei magistrati di
Genova. Il ragazzo, di appena 26 anni, racconta con dettagli le serate,
riconosce i partecipanti sia come suoi clienti sia come commensali o
clienti di suoi altri colleghi. Inoltre garantisce di avere le prove di
quanto afferma: numeri di telefono, pagamenti, mail e altro. “Sono
persone pericolose, con le quali bisogna stare attenti”, dice tra
l’altro. Una testimonianza molto importante che offre agli inquirenti
una strada precisa da seguire per accertare almeno una parte di verità.
Ci sono nomi e cognomi di almeno dieci partecipanti alle serate. Ci sono
i reclutatori del ragazzo, gli organizzatori di questi particolari
eventi che possono essere facilmente rintracciati e riscontri
individuabili.
Il ragazzo parla anche di rapporti sessuali di
gruppo, di cocaina, droghe. Ma al netto della prostituzione maschile e
dell’uso di stupefacenti, ciò che colpisce e sembra ormai evidente è
l’esistenza di una sorta di “cupola” che univa i controllori di Siena
con i controllati. Se quanto raccontato da questo testimone dovesse
rivelarsi anche solo in parte dimostrabile, l’intera vicenda Mps
dovrebbe essere letta sotto un nuovo punto di vista. Perché due
magistrati della procura di Siena partecipavano a feste e cene insieme a
personaggi sui quali negli anni avrebbero dovuto indagare? E che tipo
di rapporti avevano? Sicuramente di amicizia e amicali. Inoltre il
giovane parla anche dell’esistenza di video delle serate. Quindi i
partecipanti a quelle sere erano e sono ricattati o comunque
ricattabili? Da chi? Sarà Genova ora a rispondere.