Il Fatto 25.3.18
Legionari di Cristo. “Ecco 15 mila euro se neghi gli abusi”
Nel
Novarese - Il rettore del seminario è accusato da tre minori,
l’istituto religioso propone una transazione a una delle vittime
di Ferruccio Sansa
“Giorgio
dichiara di non ricordare e di escludere di essere stato destinatario o
partecipe di comportamenti, atteggiamenti o attività aventi motivo o
sfondo sessuale in presenza di padre Vladimir Reséndiz Gutierrez…
neppure qualificabili come atti che potevano indurre a comportamenti
sessualmente rilevanti o incidenti sulla propria sfera sessuale”. È
scritto così nel documento. Lo ha presentato alla Procura di Novara la
famiglia di un ragazzo oggi 22enne che sostiene di essere stato vittima,
a 13 anni, di molestie sessuali nel seminario dei Legionari di Cristo a
Gozzano (Novara).
Nei giorni scorsi l’ex rettore del seminario,
appunto padre Reséndiz (oggi in Messico), è stato rinviato a giudizio
per violenza sessuale a carico di tre seminaristi all’epoca minorenni.
Ma
il punto oggi pare un altro: quei due documenti – di cui il Fatto ha
copia – con cui i Legionari di Cristo avrebbero voluto chiudere la
questione, firmando una transazione con un ragazzo che accusa il
sacerdote. Due distinte proposte. La prima, a pagina 3, indica quello
che il ragazzo avrebbe dovuto dichiarare “liberamente e spontaneamente
con pieno e profondo convincimento”.
Ma andiamo con ordine. È
l’inizio del 2013 quando un sacerdote che svolge un servizio di
psicologo a Milano si trova davanti un giovane seminarista dei Legionari
di Cristo. Giorgio – il nome è di fantasia – viene da una famiglia
profondamente cattolica. Ha preso con entusiasmo, giovanissimo, la
strada del seminario. Poi all’improvviso la crisi. Addirittura manifesta
il desiderio di farla finita. Il sacerdote psicologo della diocesi lo
ascolta e alla fine riesce a farlo parlare. Il contenuto di quei
colloqui è riportato in una denuncia presentata dallo stesso prete
milanese: “Nell’ambito di una serie di colloqui con il giovane Giorgio
mi riferiva di essere stato ripetutamente molestato e abusato
sessualmente da un prete messicano, padre Reséndiz Gutierrez”.
Comincia
subito un’inchiesta per le violenze svolta dalla Procura di Milano e
poi passata per competenza a quella di Novara. Ma intanto tra i
Legionari e la famiglia di Giorgio cominciano dei contatti. La
Congregazione presenta una prima proposta per chiudere la questione. E
la famiglia di Giorgio salta sulla sedia leggendone i punti: Giorgio
dovrebbe dichiarare “di aver avuto contatti con il Reséndiz nella sua
qualità di Prefetto di Disciplina del seminario ed averlo frequentato
esclusivamente in occasione di attività di seminario”. Non basta. La
Congregazione dei Legionari “al solo fine di incoraggiare e sostenere
Giorgio e i suoi genitori nella formazione ed educazione offrono loro
una somma complessiva di 15 mila euro”. Ma ci sono delle condizioni: “I
genitori e Giorgio rinunciano a qualsiasi azione”, anche alla
costituzione di parte civile in caso di procedimento avviato d’ufficio.
Il patto è sottoposto a vincolo di riservatezza. In caso di violazione
Giorgio e i suoi familiari dovranno “versare alla congregazione una
somma doppia di quella riconosciuta” con la transazione.
La
famiglia di Giorgio non firma e si rivolge all’avvocato milanese Daniela
Cristina Cultrera. Dopo qualche mese arriva un’altra bozza di scrittura
privata. Molto più soft. Giorgio deve dichiarare che “la congregazione e
tutti i suoi sacerdoti sono sempre rimasti totalmente estranei agli
abusi lamentati”. Ancora: “Detti abusi sarebbero stati commessi
unicamente ed esclusivamente dal Gutierrez”.
Giorgio e i suoi
familiari portano i documenti in Procura. Ne nasce un fascicolo per
tentata estorsione per cui i pm di Novara recentemente hanno chiesto
l’archiviazione. Ma Giorgio e la sua famiglia non ci stanno. Si
oppongono.
Il cronista si è messo in contatto con ambienti dei
Legionari che sottolineano: “Padre Reséndiz è stato ridotto allo stato
laicale per molestie a carico di altri due ragazzi. Ma nega le accuse di
Giorgio. Comunque nessun altro sacerdote del seminario è stato mai
indagato o accusato di molestie”. Ma le clausole contenute nei tentativi
di accordo secondo cui Giorgio doveva dire di non aver avuto rapporti
con il sacerdote accusato di molestie? “Erano soltanto proposte.
Volevamo sostenerli nelle difficoltà”.
I legali di Giorgio hanno
depositato anche altri documenti. C’è una scheda personale di padre
Reséndiz che risalirebbe ai tempi in cui frequentava il Noviziato dei
Legionari di Cristo a Salamanca in Spagna (l’atto, in possesso del
Fatto, è del 9 gennaio 1994). È scritto: “Si tratta di un ragazzo con
fortissimi impulsi sessuali e con bassissima capacità di controllarli”.
Eppure, accusa la Rete L’Abuso che difende le vittime di pedofilia,
vent’anni dopo guidava il seminario novarese.