Il Fatto 12.3.18
“Nessun governo ha voluto investire in cultura. Renzi non ha capito il Paese”
Andrea Marcolongo - La scrittrice: “Racconto gli Argonauti: dobbiamo ricominciare a desiderare”
di Francesco Musolino
“Eroe
è chi sceglie di non tradirsi, chi non ha timore di fallire”. Con il
suo libro d’esordio, La Lingua Geniale, ha venduto quattrocento mila
copie in giro per il mondo ricordandoci l’importanza del greco per
comprendere il nostro mondo social e frammentato. Una tournée l’ha fatta
scoprire all’estero, è stata celebrata da Le Monde, prima in classifica
Oltralpe, tanto che la ministra della Cultura era seduta in prima fila
al suo incontro alla Sorbona. Adesso torna in libreria con La Misura
Eroica che è stato presentato ieri a Tempo Di Libri. Scritto nella sua
città adottiva, Sarajevo, racconta il viaggio degli Argonauti, eroi che
presero il mare per la prima volta nella storia andando alla ricerca del
misterioso vello d’oro, parlando dell’amore di Giasone e Medea, del
timore di soffrire. Un libro che segna il suo passaggio alla maturità:
“Siamo come navi e dobbiamo prendere il mare, persino a costo di
naufragare”. Senza dimenticare la politica: “Renzi non ha compreso la
tecnica dello storytelling, il paese gli è sfuggito di mano”.
Dopo un successo internazionale è stato difficile tornare a scrivere?
Non
è stato facile accettare il rischio e rifiutare la comodità di non
scrivere alcun proseguimento sull’amore per il greco. Volevo solo
lavorare a un altro libro che mi rendesse felice, senza tradirmi.
Scrive che abbiamo perso il coraggio di desiderare. Cosa intende?
Abbiamo
una naturale tendenza al desiderio. Scegliere di desiderare significa
guardare le stelle eppure per realizzare i desideri dobbiamo rimboccarci
le maniche. Preferiamo non rischiare mai che i nostri sogni si
realizzino.
I Millennials hanno paura?
Gli adulti ne hanno
molta di più. A 18 anni è semplice stare su Tinder, il mondo ti sembra
immenso. A 30 o 40 anni finiamo per pensare che la nostra vita non possa
cambiare.
E in Italia?
La tendenza a tirare a campare non è
una cosa solo italiana. Ho l’impressione che non abbiamo i mezzi per
vivere una gioia o attraversare un dolore.
Si spieghi meglio.
Avere nostalgia di qualcosa o qualcuno è un privilegio, significa che hai vissuto e amato.
Chi sono gli eroi?
Nell’antica
Grecia erano coloro che sceglievano di non tradire la propria natura.
La misura eroica è proprio questa, avere il coraggio di andare. E se
dovessi cadere, ti rialzerai.
Ma perché ricorrere ad un mito per parlare dell’oggi?
Non
sapremo mai cosa fosse il vello d’oro. Negli Argonauti c’è qualcosa di
mistico, più che l’Iliade e l’Odissea. Ciò che questi uomini trovano non
può essere altro che una cosa, l’amore.
Lei scrisse per Renzi il discorso sulla Generazione Telemaco ed è stata una dei volti della Leopolda nel 2012. Pentita?
Nient’affatto.
Mi sembrava l’ultima chiamata per far ripartire il Paese. Purtroppo il
segretario del più importante partito di sinistra ha dimostrato di non
aver capito l’essenza dello storytelling.
Ovvero?
La
differenza sostanziale che corre fra la realtà dei fatti e quella
percepita. La disoccupazione cresceva e lui raccontava un Paese diverso.
Non ha più compreso ciò che aveva attorno.
La politica ha smesso di essere punto di riferimento?
Oggi
lo spaesamento è enorme. Mi sembra evidente che la politica abbia
smesso di occuparsi del presente. Oggi trionfa l’ignoranza, si è giocato
sulla paura e sulla rabbia senza alcuna voglia di rivendicare la
bellezza. All’estero siamo il Belpaese ma scordiamo il valore
dell’estetica che poi conduce dritta sino all’etica.
E la cultura che peso ha?
Nei
recenti governi nessuno ha compreso che bisognava investire proprio
sulla cultura. Ma non sono pessimista. L’Europa è una possibilità, non
una zavorra.