Il Fatto 10.3.18
Centinaia di migliaia senza vaccinazioni tra i banchi di scuola
Scade
il termine - Ultimo giorno per presentare almeno la richiesta: “30 mila
non in regola alle materne”. Ma gli under 16 sono molti di più
di Virginia Della Sala
La
scadenza è arrivata: oggi è l’ultimo giorno a disposizione dei genitori
per presentare a scuola la documentazione che certifica la vaccinazione
dei propri figli o quanto meno la prenotazione della seduta, come
stabilito dal decreto vaccini voluto dal ministro della Salute Beatrice
Lorenzin a luglio che ha reso obbligatori dieci vaccini, pena
l’esclusione dalla scuola per i nidi e le materne e una sanzione
pecuniaria (da 100 a 500 euro) per la scuola dell’obbligo.
Un
decreto urgente: eppure, stando alle cifre che emergono da una prima
ricognizione e da stime ufficiali, dopo sette mesi centinaia di migliaia
tra bambini e ragazzi non risultano ancora in regola.
Il dato
nazionale. Il primo a fornire una prospettiva unitaria, ieri, è stato
Carlo Signorelli, ex presidente della Società italiana di Igiene:
“Potrebbero essere circa 30 mila i bambini sotto i sei anni non in
regola con la documentazione per le vaccinazioni “, ha detto. Il calcolo
parte dai 120 mila bambini in arretrato nelle coorti 2011-2015, quelli
calcolati dal ministero della Salute quando è stata approvata la legge.
“Di questi – spiega Signorelli – circa un terzo era già stato recuperato
a ottobre 2017, e si può stimare che ancora circa 30mila non siano in
regola”.
Il dato è comunque parziale e fa riferimento ai soli
bambini delle scuole materne. Nella sola Milano, sono almeno 6.320 gli
inadempienti (parzialmente o per la totalità dei vaccini obbligatori).
Si tratta del 29 per cento di quanti erano a luglio (8860) ma secondo
quanto riferito ieri dal vicesindaco della città, solo 40 di questi
potrebbero davvero sottrarsi al vaccino. Significherebbe, quindi, che
tutti gli altri sono semplicemente in attesa di concludere la prassi
ospedaliera, ovvero hanno prenotato e devono materialmente sottoporsi al
vaccino. Per la scuola dell’obbligo, invece, sono 23.645 gli studenti
inadempienti.
A Bologna, gli studenti al di sotto dei 16 anni che
non sono ancora in regola con le vaccinazioni sono 5.500 (su 11.400 che
non erano in regola inizialmente ). Di questi, circa 2mila rientrano
nella fascia 0-5 anni: a loro sono state inviate le raccomandate con la
data della seduta vaccinale, che sarà compresa nel periodo che va dal 2
maggio alla fine di giugno.
“Se entro il 10 luglio non si
vaccineranno – ha detto Paolo Pandolfi, il responsabile dell’Ausl di
Bologna nei giorni scorsi – , non potranno iscriversi al prossimo anno
scolastico perché quella è la scadenza per presentare la
certificazione”.
Le regioni dotate di anagrafe vaccinale hanno
invece termini un po’ più lunghi: le Asl infatti hanno il compito di
inviare gli elenchi dei bambini controllati a tutte le scuole (e non il
contrario, quindi) e da quel momento entro dieci giorni le scuole devono
contattare i genitori degli studenti non in regola per capire quale sia
il motivo. Entro dieci giorni dalla comunicazione, poi, il genitore
deve eventualmente produrre la documentazione o chiarire il perché del
mancato vaccino.
Vale anche per il Lazio: in assenza di dati
precisi, si sa per il momento che almeno il 97 per cento dei bambini
risulterebbe vaccinato. Ci sono poi diversi dissensi definitivi,
dichiarati dai genitori: sono 26 per l’esavalente, 33 per il
quadrivalente (tutti nella fascia di età compresa tra zero e due anni).
In
Piemonte, dove c’è l’anagrafe vaccinale, il termine per la
presentazione dei certificati slitterà a fine marzo. Secondo i dati
diffusi ieri e pubblicati da La Stampa, sarebbero almeno 40mila gli
studenti non in regola, di cui 1200 nella fascia 0-5 anni. In Toscana,
al 28 febbraio, risultavano invece 120.258 bambini e ragazzi non in
regola, di cui 13.434 nella fascia 0-6 anni. La Regione ha fatto sapere
che saranno sospesi da nidi e scuole materne i bambini che non si
metteranno in regola entro dieci giorni. Pochi e meno precisi i dati
della regioni del sud, dalla Puglia (che comunica una copertura sopra il
92%) alla Campania dove il dato napoletano parla solo di circa 80mila
studenti vaccinati.