sabato 10 marzo 2018

Il Fatto 10.3.18
Assalto al Fatto, ma gli elettori Pd vogliono governare coi 5S
Sondaggio contestato - Critiche sui dati dell’Istituto Noto: la base Dem spera in un accordo con Di Maio. Stesse cifre su Youtrend
di Luciano Cerasa


Un sondaggio pubblicato ieri dal nostro giornale ha riscosso molto interesse su Twitter, al punto da far rimanere l’hastag #isondaggidelfatto per diverse ore nella classifica dei primi dieci top trend italiani. Pare che a suscitare tanto successo social sia stato essenzialmente il risultato del sondaggio rivolto a un campione degli elettori del Pd, che alla domanda “con chi fareste un accordo per formare un nuovo governo?” ha risposto (quasi sei su dieci interpellati) “con i Cinque stelle”.
Numeri che hanno il principale difetto, agli occhi della sparuta ma agguerrita tifoseria rimasta dei vertici democratici, di smentire la campagna Twitter #senzadime con cui i dem stanno riempiendo i social network per esprimere contrarietà all’inciucio post-elettorale. Un’analoga rilevazione pubblicata nello stesso giorno dal quotidiano La Stampa, basata su una misteriosa “consultazione segreta” effettuata nel Movimento di Di Maio e che indicava invece una preferenza della base pentastellata per la Lega – evidentemente più funzionale ai desiderata del fortino del Nazareno – non ha suscitato altrettante reazioni indignate, né sul metodo, né sui contenuti.
Di buon mattino si è partiti quindi con l’assalto mediatico al giornale, con commenti all’inizio solo un po’ lividi e grossier . “Il 59% dei sondaggisti del Fatto, è alla ricerca di un nuovo spacciatore” Scrive Stefano. “Secondo #isondaggidelfatto il 59% degli italiani crede che i giornalisti del Fatto siano leggermente faziosi, il restante 41% ne è fermamente convinto!” Afferma Laura. “Il 59% degli italiani ritiene che il FQ dovrebbe ammorbidire la carta onde facilitarne l’uso” scrive Starrynight. “Tranquilli: il 59% dei lettori del Fatto Quotidiano non sa leggere e si lamentano che ci sono poche figure” commenta Ginio. Altre considerazioni incentrate sulle attitudini intellettuali e la qualità materiale dei direttori Marco Travaglio e Peter Gomez e su cosa si “fumerebbero” abitualmente i giornalisti non sono riferibili.
Il vero successo mediatico è stato però decretato dall’arrivo delle prime battute “di genere”. “Il 99% degli intervistati crede si possa usare la trielina come shampoo secco”, “il 59% delle acciughe non vuole finire nelle puntarelle”, “Un sondaggio del Fatto Quotidiano rivela che per il 59% degli italiani gli spaghetti devono bollire almeno per 20 minuti”, “Il 59% degli abitanti del piano di sotto vorrebbe l’abolizione degli zoccoli di legno” e via celiando, seguendo la falsa riga delle metafore di Pierluigi Bersani o della para-saggezza di Osho.
Lasciamo per un momento il web al gioioso fluire del battutismo e ricordiamo, per chi non li avessi letti, i riferimenti scientifici su cui si basa il sondaggio pubblicato ieri dal giornale. La rilevazione è stata realizzata il 7 marzo su un campione di mille persone rappresentativo genericamente della popolazione maggiorenne, dall’Istituto Noto, la società che insieme con l’istituto Piepoli e l’Emg, partecipa al consorzio che ha vinto la gara per realizzare i monitoraggi elettorali della Rai. I risultati del nostro sondaggio verranno pubblicati, come prevede la legge, nel sito ufficiale del governo italiano dedicato ai sondaggi politico-elettorali.
L’orientamento dell’elettorato del Pd, delineato dall’Istituto Noto, viene confermato in queste ore da un’altra rilevazione condotta da Quorum/Youtrend per Avaaz e realizzata ancora tra il 7 e l’8 marzo su un totale di 1013 interviste. Agli interpellati è stato chiesto: “Crede che il Partito democratico dovrebbe appoggiare la creazione di un governo del Movimento 5 stelle per impedire un’alleanza tra M5s e Lega?” Hanno risposto “assolutamente sì” il 24,3% e “probabilmente sì” il 34,8%, pari al 59,1%. “Probabilmente no” il 9,2% e “assolutamente no il 31,7%”. Il Margine di errore statistico è + o – 2,9%.
Alla stessa domanda rivolta agli elettori M5s hanno risposto “assolutamente sì” il 26,3%, “probabilmente sì” il 35,8%, “probabilmente no” il 12,3% e “assolutamente no” il 25,5%. Tra gli elettori LeU si sono trovati assolutamente d’accordo ad appoggiare un governo con i Cinque stelle il 65,7% degli elettori e “probabilmente sì” il 27%.
“Sono risultati che si spiegano facilmente con l’analisi dei flussi elettorali – osserva il sondaggista Antonio Noto – un terzo di coloro che hanno votato Pd nel 2013 si è orientato questa volta ai Cinque stelle, è plausibile pensare che vi sia un’affinità tra i due elettorati, sicuramente molto più spiccata che con Forza Italia e la Lega”.