Corriere 8.3.18
«M5S di sinistra? Non scherziamo» Da Rossanda a Macaluso quei no a Scalfari
Dopo l’apertura del giornalista
di Tommaso Labate
ROMA
«È una cosa schifosa. Ma come si può dire una cosa simile? Sono anni
che i Cinquestelle dimostrano di essere inaffidabili. E di certo non
sono di sinistra». A Rossana Rossanda basta un filo di voce per mettere a
verbale che no, no e poi no. Non le piace affatto la suggestione,
affidata a Di Martedì su La7 da Eugenio Scalfari a Giovanni Floris, di
una maggioranza M5S-Pd come embrione di una «nuova sinistra». Per la
ragazza del secolo scorso, fondatrice del manifesto , è una soluzione «a
cui è impossibile anche solo pensare. E comunque, quella non sarebbe la
sinistra».
In fondo, pur partendo da posizioni storicamente
distanti, è lo stesso punto di approdo del ragionamento di Emanuele
Macaluso. «M5S nuova sinistra? Ma non scherziamo. Sono contro la
democrazia parlamentare, contro l’Europa. Non vedo cambiamenti negli
ultimi giorni se non la voglia di mettere una serie di pezze per provare
ad andare al governo», è l’analisi dell’ex senatore del Pci e direttore
dell’ Unità , che nel suo corsivo quotidiano su Facebook («Em.Ma in
corsivo») ha messo in fila le ragioni per cui il Pd dovrebbe — al bivio
con l’offerta di Di Maio — imboccare un’altra strada. «Per quel che
riguarda il governo, lasciamo a Mattarella il compito di sbrogliare la
matassa. In ogni caso, le responsabilità primarie vanno a chi ha vinto
le elezioni». Punto.
Governo o non governo, anche Fausto
Bertinotti è convinto che non si possa — come ha fatto Scalfari —
ascrivere i M5S alla sinistra: «La sinistra è morta, non c’è più». «E
non la si può certo ricostruire uscendo fuori dai confini del movimento
operaio. Già la si era snaturata con quello che chiamavamo per
convenzione “centrosinistra”. Ma come si fa a snaturare ulteriormente
quello che non esiste più?». Massimo Cacciari, l’ha detto alla
trasmissione Tagadà su La7, non dà ragione a Scalfari. Ma sul governo
ammette che «se fossi Mattarella affiderei l’incarico ai Cinquestelle,
che sono i vincitori delle elezioni. E se fossi il Pd – aggiunge – li
manderei al governo da soli con un’astensione». Tesi che, però, non pare
in cima alla visione di Carlo Freccero. «Renzi è un arrogante che è
stato sconfitto. Ma la mossa di non fare accordi è stata azzeccata. I
grillini vogliono spolpare il Pd». Sì, va bene, ma la nuova sinistra?
«La sinistra voleva cambiare il mondo ma i media hanno cambiato noi. Non
c’entrano nulla né il Pd, che nasceva come partito americano. Né Di
Maio, che rappresenta il sincretismo della Rete».
Sandra Verusio,
proprietaria del salotto più frequentato dalla sinistra italiana, dice
che «Scalfari magari avrà ragione, forse l’accordo Pd-M5S è l’unico
sbocco della crisi. Ma i grillini non mi convincono». Se inviterebbe Di
Maio nel suo salotto? «Invito i miei amici, Di Maio non lo conosco. E
poi magari non vorrebbe essere invitato, si annoierebbe». Sipario.