Corriere 4.3.18
La notte delle stelle. Gli Oscar del Mereghetti
A contare le nomination «La forma dell’acqua» non dovrebbe avere rivali
Ma il peso «politico» del movimento #MeToo potrebbe stravolgere tutte le previsioni della vigilia
di Paolo Mereghetti
Mai
fidarsi troppo della matematica. A contare le nomination il film
favorito alla prossima edizione degli Oscar, la novantesima, dovrebbe
essere La forma dell’acqua (ne ha collezionate 13), seguito da Dunkirk
(8 nomination) e poi, con 7, Tre manifesti a Ebbing, Missouri . Ma come
in certi consigli di amministrazione, le nomination è meglio pesarle che
contarle. Così, sono in molti a dire che quelle del film di Martin
McDonagh sono molto più pesanti di quelle del film di Guillermo del
Toro, per non parlare delle cinque raccolte da Greta Gerwig e dal suo
Lady Bird : sul piatto della sua bilancia potrebbe aggiungersi anche il
peso politico del movimento #MeToo e travolgere le previsioni (e i
valori in campo) come l’hanno scorso era successo con la protesta
#SoWhite. Per questo ogni tentativo divinatorio è alquanto azzardato…
Film
I
bookmaker danno favorito Tre manifesti a Ebbing, Missouri che
accontenterebbe i sostenitori del cinema di genere, i fan del
film-col-messaggio e gli antitrumpisti. Avessi io tutti i voti voterei
per Il filo nascosto , ma non ne ho nemmeno uno…
Regista
Strana
cinquina, dove non hanno trovato posto né Spielberg né il McDonagh dei
Tre manifesti . Tutti dicono del Toro, io temo (per le ragioni di cui
sopra) la Gerwig, che mi sembra francamente sopravvalutata. Anche se
naturalmente voterei per Paul Thomas Anderson, ça va sans dire…
Protagonisti
Qui
pare non ci siano dubbi: tutti dicono che Frances McDormand e Gary
Oldman vinceranno la due statuette e non vedo perché non essere
d’accordo: le loro prove, rispettivamente in Tre manifesti e L ’ora più
buia , sono eccezionali (lei è meglio di John Wayne, lui sembra la copia
di Churchill) e l’Oscar se lo meritano. Certo Meryl Streep e Daniel
Day-Lewis sono bravissimi ma hanno già avuto molti (troppi?)
riconoscimenti.
Non protagonisti
Anche qui i giochi sembrano
già fatti. Sam Rockwell, il poliziotto razzista ma poi neanche tanto di
Tre manifesti , non dovrebbe vedersi sfuggire il premio, così come
Allison Janney, la terribile madre di Tonya . Se è difficile cercare un
antagonista credibile per l’attore (Willem Dafoe, che concorre per Un
sogno chiamato Florida non ha un ruolo così forte) si potrebbe forse
tifare, tra le attrici non protagoniste, per Lesley Manville, la
remissiva sorella del sarto di Il filo nascosto , ma anche qui mi sembra
che l’incisività dell’interpretazione sia tutta a favore di Janney.
Sceneggiature
Ammettiamolo,
anche tra le sceneggiature originali il premio non dovrebbe sfuggire a
Martin McDonagh per Tre manifesti , il cui unico neo è forse di aver
scritto dialoghi più teatrali che cinematografici. Io probabilmente
premierei Emily V. Gordon e Kumail Nanjiani per The Big Sick , ma è
perché l’originalità mi affascina. E non credo che i membri dell’Academy
la penseranno allo stesso modo. Anche per la sceneggiatura non
originale non sembrano esserci dubbi: James Ivory (e non accreditato
Luca Guadagnino) ha fatto il lavoro migliore con Chiamami col tuo nome .
Incrociamo le dita…
Straniero
Io voterei il film cileno,
Una donna fantastica , anche se quest’anno tutti i cinque film in gara
sono decisamente notevoli e le previsioni vedono il libanese L’insulto
leggermente favorito sugli altri.
Animazione
Sarà l’anno di L
oving Vincent , il primo cartoon per adulti in una settore dominato dai
film per ragazzi? Le previsioni dicono così, anche se per me Coco è
quasi un capolavoro.
Sorprese
Per la prima volta nella
storia degli Oscar è stata nominata una donna come miglior direttore
della fotografia, Rachel Morrison per Mudbound : mi sa che sarà proprio
lei a portarsi a casa la statuetta. E poi spero che tra i documentari
vinca Visages, Villages dove Agnès Varda e il fotografo JR girano la
Francia alla scoperta delle persone normali. Io tifo per loro!