venerdì 30 marzo 2018

Corriere 30.3.18
Anniversario
Il Sudafrica ricorda: i primi cent’anni dell’era Mandela
Celebrazioni ed eventi in tutto il Paese per festeggiare il secolo dalla nascita del grande leader. Da Città del Capo a Soweto, 27 percorsi a lui dedicati, uno per ogni anno che passò dietro le sbarre come prigioniero
di Umberto Torelli


Aria di festa in Sudafrica. Il prossimo 18 luglio in tutto il Paese si festeggia una data importante. Sono trascorsi cent’anni dalla nascita di Nelson Mandela. Madiba come lo chiamano qui. Il suo nomignolo all’interno del clan Xhosa, il gruppo etnico di origine bantù in cui era nato. Lui è l’uomo che ha lottato tutta la vita per liberare i neri dalla schiavitù dell’apartheid. La segregazione razziale di fatto presente in Sudafrica dagli inizi del ‘900, poi resa legale dal governo nel 1948. Nelson Mandela venne eletto nel 1994 primo presidente nero del Sudafrica e rimase in carica fino al 1999. Un impegno politico che gli è valso il Premio Nobel per la Pace. La «Nazione Arcobaleno», così si chiama per la varietà di etnie che la compongono, nel corso dei prossimi mesi prevede in suo onore un ricco calendario di eventi. Secondo i dati ufficiali lo scorso anno 61 mila italiani l’hanno visitata, un numero destinato a crescere nel 2018. Quest’anno l’occasione può essere abbinare un viaggio tra mare, natura e safari, con la visita dei luoghi sulle orme di Mandela.
Partiamo dalla punta estrema di Città del Capo, capitale legislativa del Paese, nonché primo insediamento degli olandesi nel 1652 scelto come approdo naturale delle navi dirette alle Indie. Proprio di fronte troviamo Robben Island, «l’isola delle foche» dove Mandela trascorse 18 anni di dura prigionia (dei 27 totali). Già tristemente famosa perché nel secolo precedente era adibita a lebbrosario e manicomio. Oggi si visita in mezza giornata, partendo col traghetto dal Waterfront. Condizioni atmosferiche permettendo occorrono 45 minuti per la traversata.
Chi noleggia l’auto da Cape Town risale per 800 chilometri la costa oceanica sulla Garden Route. Una delle strade panoramiche più suggestive del Paese si snoda tra aree vinicole del sud, spiagge e verdi colline. Un tragitto da compiere in tutto relax in due-tre giorni fino a Port Elisabeth. Qui nella Donkin Reserve trovate la scultura del Voting Line, una gigantesca opera metallica lunga 38 metri. Raffigura il popolo sudafricano che si tiene per mano in occasione delle prime elezioni libere del 1994. La figura di Madiba guida il gruppo col pugno alzato in segno di vittoria.
Risalendo lungo la costa si arriva a Durban. Città cosmopolita con la maggiore concentrazione di indiani del Sudafrica, il più importante centro del KwaZulu Natal con 3,5 milioni di abitanti. Qui convive un felice potpourri di etnie, in cui le influenze della cultura zulu e coloniale si riflettono in architettura e cibo. Con ristoranti del lungomare famosi per specialità fusion e piatti a base di spezie orientali e frutti di mare. Come il l’Oysterbox che sull’Ocean Terrace offre da oltre mezzo secolo un raffinato menu a base di curry. Entrando nelle Midlands, a Howick, troviamo un altro luogo culto della lotta di Mandela. È il «Capture Site» da cui iniziò il suo lungo periodo di detenzione. Lungo la strada nell’agosto del 1962 la polizia fermò l’auto guidata da Nelson camuffato con una divisa da autista. Era latitante da un anno e mezzo e rientrava dal un incontro segreto con i membri dell’Anc, l’African National Congress. Oggi in memoria si erge un’impressionante scultura realizzata da Marco Cianfanelli. È composta da 50 barre di acciaio alte 9 metri. Compongono da lontano il volto di Mandela sorridente che scruta l’orizzonte.
Qui siamo in terra zulu, famosa per i grandi parchi e safari. E non si fa un viaggio in Sudafrica senza passare almeno un paio di giorni tra gli animali in libertà. Hluhluwe Park nel KwaZulu Natal copre un’estensione di 960 chilometri quadrati. Un’immensa riserva naturale realizzata in particolare per la tutela e protezione dei rinoceronti. L’ingresso è limitato a un centinaio di visitatori al giorno, i safari in jeep attrezzate e a piedi si fanno all’alba e tramonto partendo da Rhino Ridge Lodge, unica struttura umana presente nel parco, realizzata in perfetta armonia con l’ambiente. Rispetta nella costruzione e gestione i severi criteri di ecosostenibilità ambientale imposti dal governo. Il prezzo di permanenza in una delle 16 ville affacciate sulle verdi colline del parco parte da 180 euro a persona, inclusi i pasti e due safari ( www.rhinoridge.co.za ).
Johannesburg con oltre 5 milioni di persone è la città più popolosa del Sudafrica e Soweto con metà della popolazione ne rappresenta l’emblema. Parliamo di un’immensa bidonville formata da 48 quartieri autonomi in cui vivono nove etnie. Per assurdo un’area protetta e sicura perché l’ordine viene autogestito dagli stessi abitanti. Al suo interno scoppiò la rivolta del giugno 1976 quando gli studenti neri che protestavano contro la politica segregazionista del National Party furono duramente attaccati dalla polizia. In dieci giorni di sanguinosi scontri si contarono qualche centinaio di morti. Poco lontano si trova l’8115 Vilakazi Orlando West, l’indirizzo più famoso di Soweto dove si trova la casa in cui visse per 14 anni Mandela. Diventata oggi museo della memoria con intatti i reperti della sua permanenza. Curioso il fatto che questa è l’unica strada al mondo che ha avuto come residenti due premi Nobel per la pace, visto che ci abitò anche l’arcivescovo Desmond Tutu ( www.mandelahouse.org ).
Per l’ingresso in Sudafrica non è richiesto visto, né alcuna vaccinazione. La «Nazione Arcobaleno» è collegata con il nostro Paese con diverse compagnie aeree. Dalla tedesca Lufthansa a Klm, da Air France a Swiss Air con partenza da Zurigo. Decisamente interessante il nuovo volo diretto Alitalia, ripristinato da metà aprile dopo la soppressione del 2001. Molto comodo perché si parte la sera da Roma e la mattina alle 8.20, dopo 10 ore di volo, farete la prima colazione a Johannesburg. Buono il prezzo. L’offerta vale quattro giorni la settimana a partire da 525 euro. Sconsigliate invece le compagnie di Emirati e Qatar, perché allungano il volo con ore indesiderate di stopover negli aeroporti del Golfo Persico.
Le informazioni sui luoghi che hanno visto Mandela protagonista le trovate raccolte nell’App Madiba’s Journey, sviluppata dal South African Tourism in collaborazione con la Nelson Mandela Foundation. Sono 27 percorsi, uno per ogni anno passato dietro le sbarre come prigioniero (www.southafrica.net). L’applicazione in lingua italiana per dispositivi Android e Apple, consente di costruire itinerari personalizzati da condividere sui social e offre anche una ricca serie di informazioni aggiuntive sulla sua vita. Madiba morì il 5 dicembre 2013 a Johannesburg. Aveva 95 anni.