lunedì 26 marzo 2018

Corriere 26.3.18
Gli attivisti grillini divisi sull’accordo «Ma mai con Berlusconi e i dem»
Le reazioni su social e blog: aperture alla Lega, dopo le parole dei leader, pure se restano i dubbi
di Alessandro Trocino


ROMA Paola Nugnes, senatrice veterana e sempre irrequieta, crede fermamente, o finge di credere fermamente, che «queste scelte» non abbiano «nessuna implicazione per la formazione del futuro governo». Marco Travaglio, decisamente non un antipatizzante dei 5 Stelle, va oltre, da Lucia Annunziata: «Se Di Maio facesse un governo con Salvini, dovrebbe girare con la scorta». Eppure la prospettiva di un accordo politico con la destra leghista, con contorno di Forza Italia, dopo il via libera all’azzurra Elisabetta Casellati al Senato, è più di un’ipotesi. E se i peones hanno mugugnato di nascosto, e i commenti del blog si sono divisi, le nuove parole d’ordine di Di Maio e Beppe Grillo («Di Salvini ci si può fidare») vengono assimilate con rapidità sorprendente dai militanti accorsi nelle moderne sezioni di partito, ovvero il blog delle Stelle e i social M5S.
La massa dei commenti (che naturalmente non si possono attribuire tout court a militanti 5 Stelle) sparge lacrime, entusiasmo e commozione per il raggiungimento della poltrona di Montecitorio. Non mancano molti dubbi e critiche sulla Casellati e sull’ipotesi di alleanze con la Lega. Ma i veri spauracchi restano Berlusconi, spesso incongruamente sganciato da Forza Italia, e il Pd. Sul primo spopola la vignetta di Marione, con Di Maio che andrebbe volentieri a incontrarlo nell’«habitat naturale», portandogli arance. Vincenzo Di Giorgio se la prende con i «pidioti»: «Il Pd rosicone deve sparire, è peggio della peste, ha governato con un golpe». E se i 5 Stelle hanno «dovuto» votare la Casellati, «è colpa del Pd». Del resto, un sondaggio di qualche settimana fa aveva chiarito che i militanti sono più favorevoli alla Lega di quanto lo siano al Pd.
Sulla candidata FI prevale l’interpretazione formalistica: «Non ha condanne», ricorda Agusto Cesare, dimenticando il resto. Qualcuno si diverte, subito trattato da troll, e cita il grido, storpiato: «Honestà!»: «Avete aperto la scatola e avete scoperto che il tonno è saporito», dice Genesio Panza. I lettori del profilo di Roberto Fico, implacabili, notano il cipiglio severo dei commessi: «Quanto prendono questi due signori? Sono già tristi che li facciamo fuori». Massimo Kalister se la prende con l’incipit del discorso fichiano, considerato troppo di sinistra: «Le Fosse Ardeatine sarebbero la priorità? E i 7 milioni di italiani in difficoltà?». Qualcuno si azzarda a protestare: «Avete fatto un piccolo Nazareno con i peggiori esemplari della destra» (Paola Calabrini). E Salvatore Caputo: «Attenti amici 5 Stelle, con la stessa facilità, i consensi si perdono pure». Ma ora è il momento dell’entusiasmo. Si seguono Di Maio e Grillo in direzione Lega. Fino a contrordine.