Repubblica 8.2.18
Intervista a Carla Nespolo
“Rinunciamo non per debolezza ma per senso di responsabilità verso la comunità”
di Matteo Pucciarelli
«Beh, sì, è un po’ assurdo…», ammette alla fine la pur mite e misurata presidente dell’Anpi, Carla Nespolo.
La
decisione di rimandare la manifestazione antifascista, presa
dall’associazione partigiani insieme ad Arci, Libera e Cgil, è stata
sofferta, dice: «Ma siamo coerenti: per noi le istituzioni vanno
rispettate sempre». Anche quando un sindaco come quello di Macerata,
Romano Carancini, chiede uno stop. Una richiesta, appunto, considerata
“assurda”.
Il sindaco propone di rimandare e voi avete accettato. Ma perché?
«La nostra valutazione è stata quella di rispettare le volontà della comunità, di cui il sindaco è espressione».
Scusi, era mai accaduto qualcosa del genere?
«No, è la prima volta».
Ed è dispiaciuta?
«Ovviamente. Però allo stesso tempo bisogna fare delle scelte apparentemente impopolari, come può essere questo rinvio.
Ripeto,
se il primo cittadino ti dice che non ci sono le condizioni, ne
prendiamo atto. La manifestazione la faremo comunque, presto, non fra
mesi ma nel giro di poco tempo. E lì ci aspettiamo una grande adesione».
Rimane la questione: perché chiedere a degli antifascisti di non sfilare?
«Infatti
è assurdo. Il sindaco poi è stato anche intempestivo, poteva
sicuramente fare prima questo appello. Ci tengo molto che sia chiara una
cosa, comunque: il nostro non è un atto di debolezza ma di
responsabilità».
Di sicuro però il tutto è indicativo dell’aria che tira, non crede?
«Sì,
ed è vero che c’è stato un cedimento e una sottovalutazione di quanto
sta accadendo di una parte del mondo democratico rispetto
all’antifascismo. Per noi occorre agire su due linee: quella
istituzionale, facendo rispettare norme che già ci sono. Ad esempio,
chiediamo che alla forze neofasciste sia vietato di partecipare alle
elezioni. E bisogna lavorare dal punto di vista culturale, per ribadire e
veicolare i valori della nostra Costituzione.
La quale ha bisogno di essere attuata, ancora oggi. Anzi, ancor di più oggi».
Dopo
i fatti di Macerata Matteo Renzi ha detto che bisognava rispondere
assumendo più carabinieri e poliziotti. Lei cosa ne pensa?
«Mah, insomma, lo trovo bizzarro come ragionamento, fatto peraltro da parte di una persona che ha governato questo Paese.
Aggiungo comunque un’altra cosa: confido che le forze dell’ordine di questo Paese siano lealmente antifasciste».