Repubblica 5.2.18
Nuclear Posture Review
La Cina reagisce alla dottrina Trump: mentalità da Guerra fredda
di Anna Lombardi
New
York «Washington dovrebbe smetterla di perseverare in una mentalità da
Guerra fredda». La risposta cinese alla nuova dottrina nucleare di Trump
non si è fatta attendere e permette al Dragone di ergersi a difensore
della pace affermando che Pechino « in nessuna circostanza userà o
minaccerà l’uso di armi nucleari contro paesi non nucleari o liberi da
armi nucleari » . La Cina contesta l’Npr, dunque, sigla che sta per
Nuclear Posture Review, il documento che annuncia l’intenzione di
sviluppare testate a basso potenziale, devastanti ma non catastrofiche,
per un approccio «flessibile e su misura».
Il documento indica,
assieme alla Russia, l’amico- nemico cinese come potenziale avversario
degli interessi americani in Asia. Sì, perché in realtà President Trump e
Xi Jinping, malgrado le minacce di The Donald in campagna elettorale ,
non si erano mai scontrati apertamente. La volontà di coinvolgere
Pechino nel contenimento di Kim Jong- un aveva avuto finora la meglio.
Ad aprile scorso si erano incontrati in Florida per poi rivedersi a
Pechino a novembre.
Qualche scintilla, a dire il vero, si era
vista anche allora, ma mai si era arrivati a discutere apertamente di
questi temi. « Le nostre attività atomiche sono solo difensive» lamenta
ora il portavoce del ministero degli Esteri Ren Guoqiang, che ha
invitato gli Usa ad abbandonare la «mentalità da Guerra fredda».