Repubblica 14.2.18
La formazione. Il boom dei corsi
Il latino ora fa curriculum la nuova vita della lingua morta
di Ilaria Venturi
Oltre
tremila studenti si presenteranno ad aprile, in tutta Italia, ai test
che certificano le conoscenze dell’antico idioma Sul modello degli esami
“Cambridge”, forniranno crediti
ROMA
Il latino fa curriculum.
Crescono
gli studenti iscritti ai test che certificano le conoscenze dell’idioma
degli antichi romani: in oltre tremila si presenteranno alla prova,
dalla Sicilia alla Lombardia, fissata nelle scuole e università in
aprile per ottenere un attestato sul modello degli esami Cambridge per
l’inglese. Da spendere per ottenere crediti per la Maturità e per avere
“sconti” negli esami a Lettere. Ma anche da inserire tra le competenze
da presentare in un colloquio di lavoro: lingue conosciute? Inglese,
francese e perché no, latino.
Quello che è partito in Liguria
quasi in sordina da alcuni anni, con 300 iscritti, è diventato un
fenomeno che si è allargato a macchia d’olio. La Lombardia traina, con
oltre mille candidati, stessi numeri in Veneto. In Sicilia gli iscritti,
triplicati in tre anni, ora sono 600. Il Piemonte ha aperto le
iscrizioni per l’esame che si terrà per la prima volta il 12 aprile.
L’Emilia
Romagna si prepara a una prova in cui saranno ammessi 600 studenti. La
supervisione è affidata alla Consulta dei professori universitari di
latino e passa attraverso protocolli firmati con gli uffici scolastici
regionali. I prossimi a partire o in dirittura d’arrivo sono in Lazio,
dove c’è la percentuale più alta di iscritti al liceo classico,
Campania, Puglia e Basilicata. «L’obiettivo è arrivare a un’intesa col
ministero per fare diventare questo test una prova di carattere
nazionale», spiega Paolo De Paolis, presidente della Consulta.
«L’approccio della certificazione mette il latino vicino alle lingue
moderne». Sono quattro i livelli, da quello base all’intermedio (A1, A2,
B1 e B2). La prova non prevede traduzioni, ma parafrasi, domande sul
significato di cuius, ut, sibi. Tra i tanti liceali e universitari, si
presenta al test anche chi vuole verificare studi fatti in passato. Ma i
latinisti scommettono anche sulla spendibilità nel mondo del lavoro.
Non solo loro. «Vediamo in modo favorevole la certificazione del latino
in un curriculum. Significa che il candidato ha la capacità di “problem
solving”, sa affrontare situazioni complesse e ha capacità logiche»,
spiega Isabella Covili Faggioli, presidente dell’associazione dei
direttori del personale.
È il segnale di ripresa di una lingua
data per morta, che passa anche dall’aumento degli iscritti nei licei
classici, sino al fiorire nella letteratura per l’infanzia di volumi di
successo come la traduzione in latino del Diario di una schiappa e
Latin Lover di Mino Milano, novità della Fiera del libro per ragazzi.
«Anche
se fosse una moda meglio questa di altre», osserva il latinista Ivano
Dionigi. «Oltre all’utilità, dietro al fenomeno delle certificazioni
intravvedo la ricerca, anche inconsapevole, dei ragazzi di un maggior
rigore, di un antidoto al video-analfabetismo e alla fragilità
imperante».