Repubblica 10.2.18
“Meloni cancella l’antifascismo”. Pontedera nega la piazza
Fdi chiede il gazebo ma sbianchetta il divieto di ricostituire il partito mussoliniano. Lite anche col museo Egizio
di Ernesto Ferrara
Firenze
A Pontedera i suoi dirigenti “sbianchettano” dal modulo del Comune per
la richiesta di un gazebo la parte sull’antifascismo e l’odio razziale,
beccandosi il diniego e poi una multa. A Torino invece è direttamente la
leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni a puntare la buccia di
banana. Si presenta sotto il museo Egizio per attaccare la promozione
destinata alle coppie di lingua araba ed è direttamente il direttore
Christian Greco alla fine a scendere per spiegare: «Non è che
discriminiamo gli italiani, così favoriamo l’inclusione. Stiamo per
lanciare una promozione per gli studenti, forse direte che discriminiamo
i quarantenni? » . È stato un venerdì di inciampi per Giorgia Meloni. A
Pontedera i dirigenti locali di Fdi chiedono 10 giorni fa il suolo
pubblico per un gazebo adottando una strategia “ creativa”. Il Comune
del pisano chiede il cosiddetto “ patentino” di antifascismo, cioè la
dichiarazione che nella manifestazione non si violeranno le leggi
sull’apologia di fascismo e l’istigazione all’odio razziale. Fdi
cancella l’ultima parte sostenendo che basta dire che la manifestazione «
non risulta in violazione di leggi nazionali » . In Comune leggono il
modulo e saltano sulla sedia: « È contraffatto, inaccettabile». Scatta
il diniego. Fdi invia una nuova richiesta: «Aderiamo pienamente alla
Costituzione e alla Repubblica, il nostro partito siede in Parlamento.
Non potete vietare il diritto di espressione». Il Comune non cede:
gazebo negato. Fratelli d’Italia ieri però lo mette lo stesso e il
sindaco Pd Simone Millozzi manda i vigili: 169 euro di multa. « Siamo al
regime, intervenga il Capo dello Stato. E anche Minniti e Grasso »
chiede Meloni, minacciando una causa. Con lei si schiera Brunetta( Fi).
Al sindaco solidarietà da Pd e Leu.