La Stampa 9.2.18
Salvini: la religione islamica incompatibile con i nostri valori
Il Pd: mette in pericolo il Paese. La sinistra contro il divieto a manifestare di Minniti
di Andrea Carugati
La
manifestazione antifascista di sabato a Macerata, annullata dalla
stessa Anpi e sconsigliata dal ministro Minniti, ci sarà ugualmente. E
già alimenta uno scontro molto forte nel centrosinistra. Dal basso
decine di circoli Arci, nonostante la decisione dei vertici nazionali,
annunciano che domani saranno a Macerata, e così centri sociali,
associazioni studentesche, la Fiom, esponenti di LeU e di Potere al
Popolo si rivoltano contro il ministro dell’Interno che ha chiesto a
tutte le forze politiche di accogliere l’appello del sindaco Pd Romano
Carancini.
I leader di Leu Speranza, Fratoianni e Civati scrivono
al premier Gentiloni e allo stesso Minniti per ribadire che «fascismo e
antifascismo non sono in nessun modo paragonabili né possiamo accettare
che, in nome di una malintesa responsabilità, torni la teoria degli
opposti estremismi». «Manifestare non è mai un errore, celebrare
l’antifascismo e la nostra Costituzione è sempre giusto». Come è
accaduto in tutti i Paesi europei colpiti dal terrorismo islamico.
Vietare il corteo, invece, è «sbagliato e pericoloso». Pietro Grasso,
che ieri a Macerata ha incontrato alcuni immigrati feriti e il prefetto
(e a Roma ha visto la madre di Pamela Mastropietro), parla di
«un’aggressione terroristica, fascista e di stampo razzista». «Non si
può confondere una manifestazione fascista con una antifascista», visto
che si tratta di «un valore fondante della Costituzione». Quanto ai
cortei, dice, «sono decisioni che spettano alle autorità responsabili
dell’ordine e della sicurezza».
Alcuni esponenti di LeU dunque
saranno in piazza a Macerata. Ma non Grasso e neppure Laura Boldrini. E
ci sarà sulla sponda opposta Forza nuova. «La manifestazione è stata
sospesa per volontà dei promotori e non vietata dal governo», spiega la
deputata Pd Irene Manzi. Il vicesegretario dem Maurizio Martina assicura
la presenza del Pd alla grande manifestazione nazionale che l’Anpi
organizzerà a Roma o Milano. Matteo Renzi a Carta Bianca dice che il
gesto di Luca Traini è «un atto di razzismo devastante, non so però se
si possa utilizzare l’espressione terrorismo». «Gli italiani sapranno
riconoscere il nostro buonsenso, da Salvini una campagna da follia
totale».
Anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando si
scaglia contro il segretario della Lega e contro Berlusconi: «Sono degli
irresponsabili, dare giustificazione a un comportamento terroristico è
un modo di sdoganarlo e dargli un valore politico. È un rischio enorme».
Sullo stop ai cortei Orlando tende la mano verso la sinistra: «In
questo momento si pensa che la gestione della piazza possa creare
problemi. Ma se suonasse come una equivalenza sarebbe inaccettabile».
Il
leader della Lega non arretra e apre un altro fronte, quello
dell’Islam: «Il problema dell’Islam è che è una legge, non è una
religione. Secondo me è incompatibile con i nostri valori, diritti e
libertà. Al governo porrò il problema della compatibilità». «Siamo
indignati e offesi dagli attacchi all’Islam che giungono da certa
politica il cui intento è isolare l’Italia dal resto del mondo», replica
Foad Aodi, presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia.
«Salvini irresponsabile, fa correre rischi all’Italia», attacca il Pd. E
Marco Minniti in una intervista a Limes ricorda che «la firma del Patto
nazionale per un Islam italiano è uno degli obiettivi più importanti
che abbiamo raggiunto». Nel Patto, ricorda il ministro, «si sottolinea
che i valori della Costituzione sono il pilastro non negoziabile del
nostro vivere insieme». Giorgia Meloni dà manforte all’alleato: «Il tema
della compatibilità dell’Islam va posto. C’è un fenomeno di
islamizzazione dell’Europa».