La Stampa 2.2.18
Cambiamo la cultura del nostro Paese
di Giovanna Mezzogiorno
Anch’io
ho dei nomi da fare. Come tutte. Non li farò perché questo non è un
processo, ma un nuovo inizio. Perché non cerchiamo un’indignazione
morbosa che passa in fretta, ma vogliamo cambiare la cultura del nostro
Paese. Ringraziamo le donne dello spettacolo che hanno raccontato la
loro storia, sappiamo che quello che ognuna di loro dice è vero.
Lo
so io perché l’ho vissuto, proprio come tutte le altre. Le storie
dolorose sono molte, ma questa non è una gara a chi più ha sofferto, a
chi più è stato umiliato. Non c’è più tempo, non ci sono più scuse.
Questo è il momento di cambiare passo.
Quando Jasmine Trinca mi ha
chiamato pensavo mi avrebbe parlato di lavoro, qualsiasi altra cosa. E’
stata diretta, chiara e convincente. Non che ce ne fosse bisogno. Sono
stati due mesi di riflessione, mail infinite e riunioni. E’ stato un
lavoro faticoso, abbiamo raccolto e pesato le perplessità di tutte.
Abbiamo cesellato e limato ogni parola: c’è voluto del tempo per trovare
un equilibrio tra rabbia e cambiamento e scegliere le parole giuste per
denunciare non la patologia di un singolo, ma il cancro di un sistema.
Sono
sicura che molte, moltissime altre seguiranno perché pochissime hanno
scelto di non firmare. Chi per motivi personali, chi invece perché
considera questa battaglia come una polemica datata, di cui non vale
nemmeno più la pena di occuparsi. Le molestie sessuali sono affare di
tutte, da sempre. Al cinema come in fabbrica, nelle aziende come per
strada. C’è ancora un grande imbarazzo tra gli uomini dello spettacolo.
Che sanno, come sappiamo tutte, ma non hanno mosso un dito. C’è molta
attenzione a non sbilanciarsi, a non sporcarsi le mani. Noi iniziamo con
questo manifesto, che andrà lontano, e li aspettiamo. Abbiamo bisogno
di nuove leggi. Perché per scegliere un’attrice il provino si fa in una
camera d’albergo? A chi mi legge può sembrare una sciocchezza, ma non lo
è: è successo, succede ancora oggi. Non deve succedere mai più. Se non
bastano etica e rispetto, ma serve una legge, allora l’avremo.
Testo raccolto da Nadia Ferrigo