La Stampa 21.2.18
Dirigente di Forza Nuova picchiato a sangue in strada
Agguato a Palermo, il responsabile provinciale è stato legato mani e piedi
di Riccardo Arena
Rossi
contro neri a Palermo non si vedeva da quasi una decina d’anni: ora la
violenza politica torna a far parlare di sé anche nel capoluogo
siciliano, col pestaggio di un esponente di Forza Nuova, avvenuto ieri
sera in via Dante, pieno centro della città. Legato mani e piedi, col
nastro da imballaggio, da una decina di militanti di sinistra, il
responsabile provinciale Massimo Ursino è stato picchiato a sangue,
riportando ferite e contusioni anche alla testa, che hanno reso
necessario il suo trasporto in ambulanza al pronto soccorso
dell’ospedale Civico.
Nello squadrismo (di destra o di sinistra)
2.0, la scena è stata ripresa con un telefonino da una giovane, vestita
di nero e mascherata con passamontagna e sciarpe scure come gli altri
aggressori, per documentare l’azione e magari usarla come propaganda,
riscaldando o surriscaldando ancora di più l’ambiente. Sabato infatti in
città arriva Roberto Fiore, leader nazionale del movimento neofascista,
identitario e fortemente contrario all’immigrazione. Motivi di ordine
pubblico avevano messo in dubbio la manifestazione, ma ieri lo stesso
Fiore ha confermato che non si tirerà indietro, adesso più che mai:
«Siamo tutti con Massimo Ursino, io sarò a Palermo».
Le indagini
della Digos si orientano verso i Centri sociali, a Palermo
particolarmente irrequieti contro le forze dell’ordine. L’inedito – o
quasi – è il confronto tra esponenti della sinistra più dura e pura e i
movimenti neofascisti. Un precedente risale al 2011, ma si era trattato
di botte dopo un incontro casuale: la questione recentemente si è chiusa
con la remissione della querela da parte delle “vittime”, fra le quali
c’era Francesco Vozza, dirigente di CasaPound. Quello che è accaduto
ieri ha invece riportato indietro le lancette della storia, anche se le
modalità sono ancora una volta adeguate ai tempi dei social: come
scrivevano prima dell’aggressione di ieri, sulla loro pagina Facebook, i
forzanovisti palermitani, già lunedì sera ci sarebbe stata una sorta di
sit-in sotto casa di un esponente del movimento, probabilmente lo
stesso Ursino, che ha una bottega artigiana in cui realizza tatuaggi.
L’anno scorso gli era stata bruciata la saracinesca: ieri l’aggressione
in mezzo alla gente.
Il Forum antirazzista, che riunisce una
ventina di sigle, tra cui l’Anpi, aveva sollecitato prefetto e questore a
non consentire a Fiore di parlare in città. Fn, già prima del pestaggio
di Ursino, aveva risposto con un post che era tutto un programma: «Non
vogliamo un ritorno al clima degli Anni 70-80, ma non è nostro costume
tirarci indietro: l’importante è che si rispettino proporzioni numeriche
onorevoli (non certo 10 contro 1) e si risparmino donne e uomini a
terra». A pestaggio avvenuto, il nuovo affondo: «Dopo una campagna
d’odio seminata dai media e seguita da tutta la sinistra inclusa Liberi e
Uguali, si scatena l’odio comunista contro Forza Nuova» per le «botte
in dieci contro uno». E poi l’invito di Fiore alla mobilitazione contro
«la violenza comunista unita ai poteri forti».