lunedì 19 febbraio 2018

La Stampa 19.2.18
Corbyn e i Labour sotto accusa
“Informatori dei servizi di Praga”
Un’ex spia dell’Est: negli Anni 80 collaboravano con il blocco sovietico
Le accuse ai vertici del Labour britannico su presunte collaborazioni coi servizi segreti dell’allora blocco sovietico non si limitano al leader Jeremy Corbyn: oggi è la volta del suo numero due, John McDonnell e dell’ex sindaco di Londra, Ken Livingstone
di Vittorio Sabadin


Il leader del partito laburista inglese Jeremy Corbyn ha incontrato più volte negli Anni 80 una spia cecoslovacca, alla quale avrebbe passato informazioni ritenute interessanti dal servizio segreto sovietico. La spia ceca, Jan Sarkocy, oggi ha 64 anni e vive a Bratislava: oltre a Corbyn, ha accusato di essere stati informatori del Kgb anche l’attuale Cancelliere del governo ombra John McDonnell, l’ex sindaco di Londra Ken Livingstone, il deputato laburista scozzese Ron Brown e una dozzina di altri esponenti del partito dei quali non ha fatto i nomi. Tutti negano fermamente le accuse, ma la tempesta che si è abbattuta sui laburisti britannici non si placherà facilmente e la leadership di Corbyn, già vacillante, è in serio pericolo.
Tutto è cominciato alcuni giorni fa, quando dagli archivi della Statni Bezpencost, l’ex servizio segreto cecoslovacco, sono emersi documenti dai quali risultava che Corbyn aveva incontrato nel 1986 e 1987 per tre volte a Londra Jan Sarkocy, che agiva sotto una copertura diplomatica con il nome di Jan Dymic. Il «Sunday Telegraph» ha raggiunto l’ex spia a Bratislava e poiché la Guerra fredda è finita, il Muro di Berlino è caduto e la Cecoslovacchia e l’Urss non esistono più, Sarkocy ha raccontato tutto.
Secondo quanto riferito dal «Telegraph», gli incontri sono stati molti più di tre. «Corbyn era un bravo ragazzo - ha detto l’ex agente della Statni Bezpencost - ma un po’ stupido. Non c’è alcun dubbio che sapesse che io era una spia, tutto era estremamente chiaro». Il leader laburista, ha aggiunto Sarkocy, aveva un nome in codice, «Cob» ed ritenuto all’epoca un informatore di buon livello: era Mosca a preparare gli incontri e a analizzare le informazioni ricevute. «Era una nostra risorsa, era stato reclutato e prendeva i nostri soldi», ha aggiunto Sarkocy, precisando però di non avere mai pagato personalmente Corbyn.
Il leader laburista ha smentito tutto attraverso un portavoce. Le accuse sono definite false, gli incontri con Sarkocy ci sono stati, ma Corbyn non sapeva che si trattasse di una spia. Lo ha invitato una volta alla Camera dei Comuni a bere un tè, e per quanto riguarda i rapporti con l’Unione Sovietica sì, c’è stato qualche incontro, «ma niente è accaduto». Degli inviti a Westminster ha parlato anche Sarkocy, precisando che furono numerosi e che si beveva whisky e non tè. In questa imbarazzante situazione un aiuto a Corbyn è arrivato da Svetlana Ptacnikova, la direttrice dell’archivio del servizio segreto cecoslovacco, la quale ha precisato che dai documenti non risulta che il leader laburista fosse un collaboratore. Ma non significa niente, ha detto Sarkocy, perché «moltissimi dossier sono stati distrutti».
La rete di contatti creata dall’ex spia era comunque molto vasta. Aveva reclutato persino una stretta collaboratrice dell’allora primo ministro Margaret Thatcher e se ne è vantato: «Sapevo che cosa mangiava e che cosa avrebbe indossato il giorno dopo». Thatcher, evidentemente informata, lo fece espellere nel 1989. Nella rete dei collaboratori, secondo Sarkocy, c’erano anche altri due esponenti di rilievo del Labour come McDonnell e Livingstone. Il primo, attraverso un portavoce, ha definito le accuse «false e ridicole», ma il «Sun» ricordava che tra i suoi filosofi preferiti negli Anni 80 c’erano Marx e Lenin. L’ex sindaco avrebbe partecipato a molti incontri all’ambasciata cecoslovacca: «Veniva a bere un whisky e parlava poi di tutto», ha detto Sarkocy. Livingstone ha definito le accuse «false e bizzarre», e ha aggiunto anche una prova a discolpa: «Non mi piace il whisky, io bevo brandy».