mercoledì 14 febbraio 2018

La Stampa 14.2.18
Bonino batte Berlusconi
nel ring dei commercianti
L’ex Cavaliere lancia Cottarelli: “Sarà ministro”. Ma lui smentisce
di Amedeo La Mattina


Ieri, nella sede di Confcommercio a Piazza Belli, è accaduto quello che non ti saresti aspettato: applausi a scena aperta per Emma Bonino, con persone in piedi a dire «brava». L’occasione è stato l’incontro del Consiglio permanente con i leader politici. Doveva essere Berlusconi il mattatore della giornata davanti a una platea tradizionalmente amica. Il Cavaliere invece non ha scaldato i settanta presidenti di Confcommercio di tutta Italia. È arrivato con oltre un’ora di ritardo, ha sforato di 30 minuti il suo intervento, costringendo Piero Grasso a girare in macchina per Trastevere in attesa che finisse lo «show» (parole del leader di Liberi e Uguali). Berlusconi ha spiegato perchè è stato costretto a ritornare in campo dopo l’illusione di avere trovato in Renzi il degno successore, ma oggi «il Pd è al 20%». Sono i 5 Stelle l’incubo del leader di Fi che ha promesso tasse in discesa vertiginosa, pensioni minime a «mille lire» (voleva dire mille euro) e un ministero per la riduzione delle spese già pronto per Cottarelli che sarebbe disponibile a insediarsi. Peccato che lo stesso Carlo Cottarelli abbia smentito. Comunque, a parte questa gaffe, Berlusconi ha dovuto spiegare che tutte le promesse non potrà essere lui a realizzarle perchè incandidabile, ma Antonio Tajani indicato come premier.
All’ora di pranzo ha parlato Grasso e alle 16 Salvini che, mostrando l’energia del quarantenne candidato premier, ha contestato la favola dei tagli. «Dobbiamo uscire dalla gabbia per cui dobbiamo tagliare, sacrificarci, per il bene dei nostri figli. I numeri dicono che è successo tutto il contrario». Ma prima di Salvini ha parlato Emma Bonino con il suo cappello colorato e la franchezza che ha colpito la platea e il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, che nelle sue introduzioni ha chiesto ai politici di evitare l’aumento dell’Iva nel 2019, di non compromettere la ripresa e, soprattutto, di ridurre le tasse ma solo tagliando la spesa pubblica. E proprio su questo tasto ha battuto la Bonino dicendo di non fidarsi di chi viene a promettere la luna: «Non è il momento dello spendi e spandi, ma quello di consolidare la ripresa. Ci sono problemi che vengono da lontano e ci rendono meno competitivi: uno su tutti, il debito pubblico e quindi le proposte che propongono più debito non sono possibili, chiunque le promette ci porterà contro il muro e lasciando ai vostri figli la bancarotta che abbiamo già evitato per un soffio». La leader radicale ha aggiunto di non avere mai visto «una campagna elettorale più mediocre, piena di bugie e promesse impossibili, cose che si spegneranno il 5 marzo come le candele». Allora, piedi per terra: «Blocco della spesa nei primi due anni della prossima legislatura, riduzione del debito fino a 110 miliardi e quindi, solo dopo, taglio dell’Irpef e dell’Ires». A più riprese sono partiti gli applausi e chi non lo ha fatto ha apprezzato la passione di Emma. «E’ stata l’unica che ha scaldato i cuori», hanno commentato a Piazza Belli.