mercoledì 14 febbraio 2018

il manifesto 14.2.18
Bonino: «Netti sul razzismo. Alleata al Pd ma non rinuncio alle battaglie»
L'intervista. Emma Bonino: sugli immigrati circolano discorsi che ricordano l’antisemitismo, dalle destre bufale disumane e pure inapplicabili, «Per il leader dem le mie idee meno serie di quelle di Minniti? La matassa libica ancora non è sbrogliata»
di Daniela Preziosi


Emma Bonino, il Pd ora teme che i delusi votino voi. Punta a rubare i voti a Renzi?
Ho letto anch’io che la crescita di +Europa nei sondaggi creerebbe agitazione nel Pd. Non so se è così. Mi sembra strano che qualcuno si possa lamentare se la coalizione riprende fiato. Se andiamo bene noi sarà un bene per tutti. È ovvio che mi sono messa in gioco per cercare di vincere.
È anche vero che le differenze fra +Europa e il Pd sono note. Sull’economia insistiamo sulle politiche di responsabilità fiscale, sull’immigrazione le priorità per noi sono le politiche di integrazione nella legalità, in modo da raggiungere l’obiettivo della rassicurazione dei cittadini, fondata però su dati di realtà e non sulla paura indotta o percepita.
Ma la scelta di campo l’abbiamo fatta netta: una battaglia comune nel nome dell’Europa e dei diritti, che va vinta battendo gli etno-nazionalisti reazionari guidati dalla Lega e i sovranisti pericolosamente senza idee e senza capacità di governo come i 5 stelle.
La sinistra ha fatto con voi la battaglia per la legge ’Ero straniero’. Oggi l’accusa di incoerenza perché si è alleata con Renzi, che quella legge non l’ha voluta fare.
Vincere significa avere uno strumento in più per continuare a portare avanti questa battaglia, con altri che lo vorranno, anche se hanno votato altro. L’accorpamento voluto da questa assurda legge elettorale non implica che rinunciamo alle nostre battaglie.
Renzi non è con lei sull’immigrazione. Dice che il piano di Minniti è più serio del suo.
E io non sono d’accordo con lui. Ognuno dà le sue valutazioni, nella speranza che lui abbia letto la proposta di Ero straniero.
    Renzi avrebbe paura della nostra crescita nei sondaggi? Dovrebbe gioire se la coalizione riprende fiato. Gioco per vincere, avremo più strumenti per le nostre proposte
    Emma Bonino
Al corteo antirazzista di Macerata voi c’eravate, il Pd no. Circola un po’ troppa comprensione nei confronti del razzismo?
A Macerata avrebbero dovuto esserci tutte le forze istituzionali. Come sarebbe senz’altro successo se un nero avesse sparato sui bianchi. Bisogna essere netti e non confondere i carnefici con le vittime. Io non dico che in Italia sono tutti razzisti, ma Forza nuova cos’è se non un gruppo fascista e razzistoide? Trovare scusanti è un errore di sottovalutazione, dello stesso tipo di chi diceva che c’era l’antisemitismo perché c’erano gli ebrei, o gli stupri perché le ragazze vanno in giro in minigonna.
Lei ha scritto: «Lasciare la pubblica opinione in preda al delirio finisce per travolgere la realtà».
Guardi oggi: la fake news più cliccata è su un ragazzo nero accusato di viaggiare gratis sul treno. È tutto falso ma la notizia è diventata virale. Dobbiamo reagire in modo nonviolento ma netto.
Frontex sostiene, con qualche ondeggiamento, che gli sbarchi in Italia non siano diminuiti.
Io seguo Open Migration che usa i dati dell’Unhcr. Gli sbarchi del gennaio 2018 più o meno coincidono con quelli dello stesso mese del 2017. Mi pare che la matassa sia ancora lì.
La linea Minniti, a parte le valutazioni umanitarie, è meno efficace di quanto si «percepisca»?
In Libia il controllo del territorio non ce l’ha Serraj. E io non penso bene dell’accordo con la Turchia, ma almeno lì è stato firmato un trattato con uno stato. Qui invece le formazioni armate gestiscono i traffici senza controllo. Ora i migranti non escono più da Sabratha ma da Garabulli.
    Liberi e uguali ora mi considera peggio della Thatcher? Sono una liberale con attenzione al sociale. I 5 stelle? Sovranisti pericolosamente senza idee né capacità di governo
    Emma Bonino
Vuol dire che il prossimo governo si ritroverà la «matassa» ancora da sbrogliare?
Sì, perché la situazione in Libia non è cambiata. Intanto in Italia le nostre presunte emergenze cambiano nome. Prima c’era «l’invasione», ora c’è la «bomba sociale» degli irregolari. Il punto è governare il fenomeno. In assenza di una politica comune della Commissione europea che ha fatto proposte respinte dagli stati membri, Berlusconi vorrebbe rimpatriare i 600mila irregolari. Ma dove? Salvini dice che li rispedirà indietro in 15 minuti. È una rincorsa a chi la spara più grossa: noi abbiamo accordi di rimpatrio con quattro paesi: Tunisia, Marocco, Egitto e Nigeria. Queste sparate sono umanamente insopportabili ma anche praticamente non fattibili.
Renzi chiede una mano a Berlusconi per cambiare il Trattato di Dublino. Le larghe intese italiane cambierebbero Dublino?
Magari. Quel trattato l’ha firmato Berlusconi nel 2003. Ma i trattati si cambiano con l’unanimità dei 27 stati dell’Unione. E fin qui l’Italia si è scontrata con il no di alcuni paesi membri. Questa strada va perseguita con forza ma anche con la credibilità di un paese che fa i compiti a casa. Chiedere una mano a Berlusconi a me non fa scandalo: ha fatto le due più grandi sanatorie di immigrati regolarizzando 900mila persone. Noi non chiediamo sanatorie, ci sono altri strumenti.
Liberi e uguali l’accusa di «populismo thatcherista» per la proposta di congelare la spesa pubblica.
È esattamente il contrario. Dove pensano di trovarli i soldi per sostenere le loro proposte, a debito? Sono una liberale con un’attenzione sociale abbastanza evidente. Non propongo tagli sanguinolenti ma continuare sulla strada dell’indebitamento significa che prima o poi lasceremo ai vostri figli il paese in bancarotta.
Ci sono già 12 milioni di italiani che non si curano perché non hanno i soldi.
Rimodulare la spesa è possibile. La nostra spesa sanitaria è nella media degli altri paesi dell’Unione. Ma c’è un problema di efficacia e di efficienza di questa spesa.
Lei ha fatto capire di essere pronta alle larghe intese. È così?
Questo gioco di pensare al dopo mi irrita. Se decidiamo adesso che fare non si capisce perché abbiamo chiamato i cittadini al voto. Io spendo le mie energie per cercare di far vincere più Europa e un blocco che non sia sovranista, chiuso, respingente e triste con venature razziste. Questa è la posta in gioco.
E il Movimento 5 stelle che blocco è?
I loro esempi di superficialità, per essere gentile, si accumulano. E poi: diceva Nenni che c’è sempre uno più puro che ti epura.
I radicali del Partito radicale non apprezzano le sue scelte.
Non mi pare un dato di grande interesse per l’opinione pubblica. Ma è un grande dolore per molti di noi.